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Ugento
07 Luglio 2025 - 07:07
Discarica - archivio
UGENTO - La riapertura della discarica Burgesi di Ugento è realtà. Lo ha comunicato l’AGER, con una nota datata 1° luglio, inviata ai 17 Comuni coinvolti. Fino al 31 luglio, l’impianto tornerà a ricevere rifiuti indifferenziati e residui dello spazzamento stradale. Una decisione che ha scatenato la ferma opposizione di esponenti politici del territorio, che da mesi denunciavano il rischio di una riattivazione e avevano chiesto a più riprese l’abbandono del progetto di sopraelevazione della discarica.
Il primo a intervenire è stato Paolo Pagliaro, consigliere regionale per Fratelli d’Italia e capogruppo di La Puglia Domani, che ha definito la riapertura “una scelta assurda e intollerabile, che va contro la volontà espressa chiaramente dal territorio”. Pagliaro ha ricordato come la discarica, chiusa da ottobre 2024, rappresenti uno dei punti più critici del Salento dal punto di vista ambientale e sanitario, e ha accusato la Regione di “tirare dritto nonostante proteste, audizioni e richieste di stop”.
Secondo il consigliere, l’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, proposto dalla Giunta a febbraio e comprendente la sopraelevazione della discarica, è stato respinto con decisione in Commissione Ambiente, ma nonostante ciò si è andati avanti. “Abbiamo denunciato pubblicamente questa forzatura – ha dichiarato – e abbiamo chiesto le dimissioni dell’assessora all’Ambiente Anna Grazia Maraschio Triggiani. Inascoltati, oggi ci troviamo davanti all’ennesima forzatura contro il nostro Salento”.
A rincarare la dose è stato anche Cristian Casili, consigliere del Movimento 5 Stelle, che ha annunciato la presentazione di una richiesta urgente di audizione in Commissione Ambiente alla presenza dell’assessora Triggiani, del direttore del Dipartimento Ambiente Garofoli e del direttore AGER Pansini.
“La riapertura di Burgesi è una ferita che si riapre con modalità gravi nel merito e nel metodo – ha dichiarato Casili –. Nessuna comunicazione preventiva ai consiglieri del territorio, nessun passaggio istituzionale in Consiglio, ma solo una nota ufficiale calata dall’alto, che dimostra un totale disprezzo per il principio di trasparenza e per la partecipazione democratica”.
Casili ha ribadito la sua opposizione alla sopraelevazione dell’impianto, motivandola con ragioni “ambientali, sanitarie e giuridiche”. Ha definito “inaccettabile” che il Piano Rifiuti venga modificato con una semplice delibera di Giunta e non attraverso l’iter previsto per legge.
“I cittadini di Ugento e dei Comuni vicini hanno già pagato un prezzo altissimo in termini di inquinamento e danni alla salute – ha aggiunto –. Non si può continuare a trattare il Salento come una pattumiera di riserva, solo perché mancano strategie efficaci per la gestione moderna e sostenibile del ciclo dei rifiuti”.
Entrambi i consiglieri hanno annunciato mobilitazioni istituzionali e civiche, coinvolgendo associazioni e amministrazioni locali per chiedere la revoca immediata della delibera. “È un copione che conosciamo – ha concluso Pagliaro – quello delle autorizzazioni temporanee che diventano permanenti. Ma questa volta non staremo a guardare: il territorio ha diritto a essere risanato, non a essere condannato”.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Consigliere regionale di Forza Italia Antonio Raone: “Emiliano ritiri la delibera sull’ampliamento del sito di Burgesi. Il Salento merita rispetto. Un atto di forza, una violenza ammantata dalla burocrazia istituzionale. Questo e non altro rappresenta il sopraelevamento della discarica Burgesi nel basso Salento. Conosco palmo palmo quelle zone e posso sostenere con assoluta certezza che riaprire e sopraelevare la discarica Burgesi nell’area di Ugento è una bomba ecologica. E’ opportuno che l’Ager e la giunta regionale pugliese ritirino immediatamente il provvedimento. Come consigliere regionale farò la mia parte accanto agli amministratori locali che intendano scongiurare tale scempio. Infatti, sono 17 i comuni interessati a quel bacino: pensare che il Salento sia un immondezzaio e’ l’ennesima riprova che la giunta Emiliano non ha a cuore la salute dei cittadini. Si possono trovare soluzioni non sbrigative ed efficaci”.
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