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Al via i saldi estivi in Puglia: sconti fino al 30%, ma è polemica sulle date anticipate

Da oggi fino al 15 settembre, anche a Bari partono gli sconti di fine stagione tra caldo intenso, regole da rispettare e timori dei commercianti. Confcommercio: “Serve innovazione per sostenere il settore”.

Saldi estivi

Saldi estivi

BARI - Sono ufficialmente iniziati oggi, sabato 5 luglio, i saldi estivi in tutta la Puglia. Una stagione di sconti che durerà fino al 15 settembre, regolata da norme precise a tutela di consumatori ed esercenti.

In base alla disciplina regionale, ogni attività che intenda aderire alle vendite promozionali deve comunicare l’inizio dei saldi al SUAP almeno 5 giorni prima, specificando i prodotti interessati, l’indirizzo del punto vendita e le modalità con cui vengono separati gli articoli scontati da quelli a prezzo pieno.

Gli sconti riguardano merci stagionali o di moda, come abbigliamento, accessori, calzature, pelletterie, articoli sportivi e da viaggio. I commercianti sono tenuti a esporre chiaramente il prezzo originario, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale, evitando qualsiasi riferimento a vendite fallimentari o aste. È inoltre vietato affiancare contemporaneamente altre vendite straordinarie, come liquidazioni.

La merce in saldo deve essere chiaramente distinta da quella a prezzo pieno, pena l’impossibilità di metterla in vendita. In caso di esaurimento delle scorte, il negoziante ha l’obbligo di segnalarlo con un cartello visibile dall’esterno.

L’avvio degli sconti nel capoluogo è stato accompagnato da un avvio lento ma ordinato, complice il gran caldo e la coincidenza con il fine settimana. Nelle prime ore della giornata non si sono registrate code o assembramenti, ma si prevede un aumento degli acquisti nel pomeriggio, soprattutto al rientro dalla spiaggia.

Nei principali quartieri commerciali di Bari, dal centro alla periferia, le vetrine espongono sconti che in questi primi giorni oscillano tra il 20 e il 30%, con un’offerta ampia soprattutto nel settore dell’abbigliamento.

Non mancano però le critiche da parte degli stessi esercenti, che lamentano la tempistica anticipata dell’inizio dei saldi. Una preoccupazione condivisa anche dall’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Bari, Pietro Petruzzelli, secondo il quale “è arrivato il momento di ripensare le regole”. Secondo l’assessore, “i saldi andrebbero spostati alla fine effettiva della stagione oppure completamente liberalizzati, coinvolgendo anche la Regione per renderli davvero vantaggiosi per tutti”.

Petruzzelli ha aggiunto che molti commercianti ricordano i tempi in cui i saldi partivano a settembre e a fine febbraio, periodi ritenuti più adatti per favorire una rotazione reale delle merci.

Sulla stessa linea anche il presidente di Confcommercio Puglia, Vito D’Ingeo, che ha definito un risultato positivo l’unificazione della data di partenza a livello nazionale, ma ha sottolineato la necessità di innovare il settore per renderlo più competitivo. Secondo D’Ingeo, la spesa media prevista per famiglia si aggira intorno ai 200 euro, con buone prospettive di recupero per i negozi, in particolare quelli che trattano abbigliamento e calzature, duramente colpiti nei mesi scorsi.

Il presidente ha rilanciato l’esigenza di puntare sulla formazione, anche per i piccoli esercenti, e ha indicato la tecnologia e l’intelligenza artificiale come strumenti per modernizzare l’esperienza di acquisto. “Possiamo recuperare i clienti che si sono spostati sul digitale – ha spiegato – ma senza rinunciare al valore umano del negozio fisico, fatto di relazioni, consigli e fiducia reciproca, che nessuna piattaforma online può replicare”.

Tra ottimismo e richieste di riforma, i saldi partono così all’insegna di uno shopping attento, in una città che prova a coniugare tradizione commerciale e nuove sfide.

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