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Taranto

Ucciso con esche piene di chiodi, la condanna del sindaco Bitetti

Il primo cittadino interviene sul caso di Bruno, il cane soccorritore: “Un gesto vile e disumano che non rappresenta la nostra comunità. Taranto dirà sempre no alla crudeltà verso gli animali”

Il cane Bruno dell’Unità cinofila da Soccorso

Il cane Bruno dell’Unità cinofila da Soccorso

TARANTO - Parole dure e cariche di indignazione quelle pronunciate dal sindaco di Taranto Piero Bitetti dopo la notizia della morte atroce del cane Bruno, l'esemplare noto per aver partecipato ad attività di soccorso e interventi civici, ucciso con esche contenenti chiodi.

“Si tratta di un gesto che definire crudele è riduttivo – ha dichiarato Bitetti – un atto vile e disumano, che colpisce il cuore della nostra comunità e offende i valori di civiltà e rispetto per gli animali che Taranto ha sempre dimostrato”.

Il cane Bruno, considerato da molti un vero eroe a quattro zampe, è stato vittima di una trappola costruita con premeditazione e crudeltà, una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica locale e non solo.

Il sindaco ha voluto esprimere ferma condanna per quanto accaduto, sottolineando che Taranto non può e non deve essere associata a episodi così aberranti. “Difenderemo sempre – ha ribadito – l'immagine di una città che sa distinguersi per amore e attenzione verso gli esseri più indifesi”.

Bitetti ha poi ricordato l’impegno civico dei tarantini a favore del benessere animale, evidenziando come nella storia recente del capoluogo jonico non siano mancate battaglie e iniziative in difesa degli animali e dei loro diritti.

“Insieme – ha concluso il primo cittadino – dobbiamo dare un segnale forte: non permetteremo mai che Taranto venga identificata con atti di barbarie. La nostra comunità merita di essere raccontata per ciò che è davvero: solidale, rispettosa e civile”.

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