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Barletta

Omicidio Cilli, la Cassazione conferma le condanne: 18 anni e 8 mesi per Sarcina, 5 anni e 8 mesi per Borraccino

Definitive le pene per i due imputati coinvolti nella sparizione del 24enne. Il corpo della vittima non è mai stato ritrovato. Il delitto sarebbe maturato nel contesto del traffico di droga

La sede della Cassazione

La sede della Cassazione

BARLETTA - La Corte di Cassazione ha posto la parola fine al procedimento giudiziario per l'omicidio di Michele Cilli, il giovane barlettano di 24 anni scomparso nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2022, il cui corpo non è mai stato ritrovato. I giudici hanno infatti confermato le condanne emesse in primo grado e in appello a carico di Dario Sarcina e Cosimo Damiano Borraccino.

Per Sarcina, ritenuto responsabile di omicidio volontario, la pena resta fissata a 18 anni e 8 mesi di reclusione. Per Borraccino, accusato di soppressione di cadavere, è stata confermata la condanna a 5 anni e 8 mesi.

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini e accolto nelle sentenze dei precedenti gradi di giudizio, Michele Cilli avrebbe partecipato a una festa, al termine della quale sarebbe stato attirato in un garage in via Ofanto, alla periferia di Barletta. Lì, secondo l'accusa, Sarcina avrebbe compiuto l'omicidio, mentre Borraccino avrebbe poi provveduto a far sparire il cadavere.

A sostegno della ricostruzione accusatoria, anche un filmato che ritrae Borraccino mentre riempie una tanica di benzina in un distributore, elemento considerato compatibile con l'ipotesi di soppressione del corpo.

Le motivazioni della sentenza di primo grado avevano inserito il delitto in un contesto criminale ben preciso: la gestione del traffico di stupefacenti e il controllo delle piazze di spaccio. Un movente ritenuto credibile e coerente con i rapporti tra i soggetti coinvolti.

Con la pronuncia della Cassazione, le condanne diventano definitive, pur in assenza del corpo della vittima, mai rinvenuto a oltre tre anni dalla sua scomparsa. Una verità giudiziaria che chiude uno dei casi più inquietanti degli ultimi anni a Barletta, ma che lascia ancora aperti molti interrogativi sul destino di Michele Cilli.

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