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Nessun taglio ai seggi in Puglia, via libera del Senato: i consiglieri restano 50

Approvato in sede redigente il disegno di legge che evita la riduzione a 40 consiglieri. Introdotta una tolleranza del 5% per il calo di popolazione. Ora il passaggio alla Camera prima della pausa estiva

Nessun taglio ai seggi in Puglia, via libera del Senato: i consiglieri restano 50

L'aula del Consiglio regionale

BARI - La Puglia manterrà 50 consiglieri regionali anche nella prossima legislatura, nonostante il calo della popolazione sotto la soglia dei 4 milioni di abitanti. Il Senato, infatti, ha approvato in via definitiva in commissione Affari costituzionali, riunita in sede redigente, il disegno di legge n. 1452, proposto dal senatore di Forza Italia Dario Damiani.

Il provvedimento è stato votato a maggioranza, con l'astensione delle opposizioni in commissione – una prassi istituzionale – e, in Aula, con il voto contrario di Movimento 5 Stelle e Italia Viva, mentre il Partito Democratico si è nuovamente astenuto.

Il testo, considerato di natura tecnica e correttiva, interviene su una distorsione normativa legata alla legge del 2011, che prevede l'adeguamento automatico del numero di consiglieri regionali al numero di residenti. Con la popolazione pugliese ora leggermente al di sotto della soglia dei 4 milioni, si sarebbe dovuto procedere a un taglio di 10 seggi, passando da 50 a 40 consiglieri.

La nuova norma introduce una tolleranza del 5% sulla soglia minima demografica, evitando così che una lieve flessione nel numero degli abitanti produca effetti sproporzionati sulla rappresentanza istituzionale. Il senatore Damiani ha parlato di un intervento "chirurgico", necessario per evitare che i territori meno popolosi risultino sottorappresentati.

«La Puglia – ha spiegato Damiani – è scesa sotto i 4 milioni di abitanti per una lieve differenza. Ma un taglio di 10 consiglieri sarebbe stato troppo penalizzante, tenuto conto che la rappresentanza era già stata ridotta da 70 a 50 seggi per ragioni di contenimento della spesa pubblica, in piena crisi dello spread».

Il provvedimento, dopo il passaggio in Senato, sarà ora esaminato dalla commissione Affari costituzionali della Camera. L’obiettivo, come confermato dal deputato forzista Mauro D’Attis, è inserirlo nell’ordine del giorno dell’Aula prima della pausa estiva, prevista per il 6 agosto.

Secondo i sostenitori del ddl, la misura non comporterà aumenti nei costi della politica, trattandosi di un congelamento dell’attuale assetto, e non di un ampliamento del numero di consiglieri. Resta da verificare se la Camera completerà l’iter legislativo in tempo utile per evitare che le modifiche siano inapplicabili alla prossima tornata elettorale.

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