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Inclusione in riva al mare: al lido Matinelle il lavoro è davvero per tutti

Il progetto “Trani Autism Friendly” si conferma modello di integrazione. Ragazzi con autismo assunti regolarmente e inseriti nelle attività del lido. Il vicesindaco Ferrante: “Sono una risorsa per la comunità”

Cinque ragazzi del Trani Autism friendly firmano un regolare contratto di lavoro in un lido

Cinque ragazzi del Trani Autism friendly firmano un regolare contratto di lavoro in un lido

TRANI - Un progetto nato come sperimentazione si è trasformato, nel corso di 4 anni, in una esperienza stabile di inclusione lavorativa, che oggi rappresenta un punto di riferimento non solo per la città, ma anche per tutto il territorio. Il protocollo “Trani Autism Friendly”, promosso dal Comune, continua a dare frutti concreti grazie all’impegno dei giovani coinvolti e alla disponibilità delle attività locali, in particolare del lido Matinelle, tra i primi a credere nella scommessa.

A sottolineare il valore dell’iniziativa è stato il vicesindaco Fabrizio Ferrante, che segue il progetto come referente istituzionale. “I ragazzi del Taf – ha dichiarato – si sono dimostrati affidabili, attivi e partecipi. Sono stati accolti e trattati come lavoratori veri e propri. Ringrazio i gestori del lido Matinelle che hanno aperto le porte sin dal primo momento, contribuendo a rendere questa esperienza una realtà consolidata”.

Il progetto ha permesso a numerosi giovani con disturbo dello spettro autistico di essere assunti con contratto regolare e retribuzione, accedendo così a un’esperienza professionale completa. Questo percorso, sottolineano gli operatori, ha prodotto benefici non solo economici ma anche emotivi: maggiore sicurezza, autonomia e consapevolezza nelle proprie capacità.

Le mansioni assegnate sono diversificate e modellate sulle attitudini individuali. Alcuni lavorano in cucina, altri si occupano del servizio in sala, come la pulizia o l’allestimento dei tavoli. C’è chi si dedica alla spiaggia, sistemando ombrelloni e sdraio, o curando la pulizia della battigia. Tutti ruoli pratici, adatti ai profili personali e inseriti in un contesto lavorativo reale.

“Da anni accogliamo questi ragazzi con lo stesso rispetto e le stesse aspettative riservate agli altri dipendenti”, racconta Giuseppe Curci, tra i gestori del lido. “Ogni mattina arrivano con il sorriso, pronti a iniziare una giornata normale di lavoro. Per noi è un arricchimento quotidiano”.

Pasquale, per esempio, è impegnato nella pulizia della spiaggia, si occupa delle alghe e tiene in ordine l’area ombreggiata. “Sono tutti gentili con me – racconta – e torno a casa felice, mi sento pieno di energia”. Francesco e Alessio, invece, sognano di diventare chef. “Sto imparando a cucinare – spiega Francesco – e aiuto gli chef nelle preparazioni”. Alessio aggiunge: “Mi occupo dei pomodori e dei primi piatti. Voglio migliorare”.

Non tutti però puntano ai fornelli. Roberto, con il sorriso di chi ha trovato la sua dimensione, dice chiaramente: “La cucina non mi interessa! Io sono in caffetteria, e mi piace così”.

Il modello “Trani Autism Friendly” dimostra che inclusione e lavoro possono convivere nel segno della normalità e del rispetto reciproco. E che, quando una comunità si apre, tutti ci guadagnano.

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