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Taranto

Ex Cementir, ancora un anno di cassa integrazione

Usb: "Bene, ma l'obiettivo è trovare soluzioni alla ricollocazione professionale dei lavoratori"

L'ex Cementir

L'ex Cementir

Unità di intenti attorno al rinnovo della cassa integrazione, in scadenza a settembre, per i 37 lavoratori dell'ex Cementir, la cui vertenza è aperta da oltre un decennio. Questo il punto fermo emerso dalla riunione tenuta nel pomeriggio di oggi con la task force regionale.

"Al netto del fatto della riconferma per altri 12 mesi dell'ammortizzatore sociale, della previsione di nuova formazione e della ricerca di un raccordo tra i percorsi formativi e le esigenze del territorio e delle aziende, va detto che i lavoratori, età media 50 anni con un carico di competenze maturate negli anni, chiedono di lavorare. Questo per dire che la cassa integrazione è un strumento per tamponare e traghettare la vertenza, tutelando il reddito dei lavoratori, ma non può e non deve essere la soluzione definitiva. Tocca individuare strade da percorrere per strutturare una via d'uscita che non è certamente l'ammortizzatore sociale per un altro anno. Per questo, attendiamo le politiche del lavoro che la Regione intende mettere in campo per la ricollocazione sul territorio delle maestranze che sono al momento in stand by, e quindi che venga aggiornato questo tavolo alla luce di tutto ciò, consapevoli del fatto che ci muoviamo in una situazione sociale certamente complicata nella quale percepiamo lo stato d'animo dei lavoratori che svela estrema preoccupazione.

Sulle evidenze del tavolo di monitoraggio odierno, chiesto ed ottenuto dall'USB, invieremo alla Task Force della Regione Puglia, già dai prossimi giorni, una serie di spunti e proposte che mirano a mettere diversi soggetti istituzionali attorno al tavolo. Riteniamo necessario mirare alla reale creazione di lavoro nel territorio, anche e soprattutto con il reimpiego delle maestranze lasciate al loro destino. Non possiamo accettare a cuor leggero che un'altra crisi irrisolta a Taranto si chiuda con la scomparsa delle aziende e le macerie sociali intorno".

Così una nota del sindacato.

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