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Taranto

Minacce e pedinamenti a un magistrato: condannata una commercialista

Un anno e sei mesi di reclusione per una professionista accusata di stalking dopo la revoca da un incarico fallimentare. Il risarcimento devoluto a un’associazione contro la violenza sulle donne

Un'aula di Tribunale

Un'aula di Tribunale

LECCE - È arrivata la condanna del Tribunale di Lecce nei confronti di una commercialista tarantina, ritenuta colpevole di atti persecutori nei confronti di un magistrato del Tribunale di Taranto. La donna, inizialmente nominata curatore fallimentare, era stata rimossa dall'incarico per gravi ritardi nella gestione delle attività assegnate. Da quel momento, ha avuto inizio una lunga serie di comportamenti molesti che hanno superato ogni limite, sia sul piano professionale che personale.

Secondo quanto accertato in sede giudiziaria, la commercialista avrebbe più volte fatto visita alla cancelleria e all’ufficio del magistrato, arrivando a seguirlo anche dopo il suo trasferimento in un altro Tribunale. Gli episodi più gravi si sono verificati presso l’abitazione privata del magistrato, situata in una cittadina dell’hinterland, dove la donna ha lasciato un biglietto nella cassetta postale. In parallelo, sono stati documentati messaggi minacciosi e un numero considerevole di email inviate anche al legale del magistrato.

Il giudice ha inflitto alla commercialista una pena di un anno e sei mesi di reclusione, ritenendola responsabile del reato di stalking. Oltre alla condanna penale, è stato disposto il risarcimento di 6.000 euro in favore della vittima, somma che lo stesso magistrato ha deciso di donare a un’associazione impegnata nella lotta alla violenza sulle donne.

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