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Barletta
01 Luglio 2025 - 12:50
La Squadra Mobile della Polizia Bat
BARLETTA - Due uomini di Barletta, di 45 e 35 anni, sono finiti in carcere su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il provvedimento, eseguito dalla Squadra Mobile della Questura di Barletta-Andria-Trani insieme alla Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo di Bari, è stato emesso dal Gip del Tribunale di Bari al termine di un’indagine che ha acceso i riflettori su un sistema estorsivo messo in atto in occasione della festa patronale di Barletta del luglio 2024.
Secondo gli accertamenti, i due avrebbero imposto ai venditori ambulanti la fornitura di bevande a prezzi superiori rispetto a quelli di mercato, con la minaccia implicita o esplicita di esclusione dalla manifestazione per chi si fosse rifiutato. L’attività intimidatoria non si sarebbe limitata a Barletta: già nel maggio 2024, durante la festa patronale di Gioia del Colle, i due indagati avrebbero avvicinato alcuni commercianti, annunciando che per partecipare alla successiva fiera di Barletta sarebbe stato obbligatorio rifornirsi da loro.
Le pressioni sarebbero proseguite attraverso telefonate minacciose e culminate nei giorni precedenti all’evento, quando gli indagati si sarebbero presentati fisicamente presso gli uffici del SUAP del Comune di Barletta – dove i venditori ritiravano le licenze – per raccogliere gli ordini obbligati delle bevande.
Le vittime, dunque, si sono trovate a subire un doppio danno economico: da un lato i prezzi maggiorati, dall’altro le quantità imposte, spesso eccedenti rispetto alle reali necessità. Alcuni commercianti, pur di non piegarsi al ricatto, hanno deciso di rinunciare alla partecipazione all’evento.
Nonostante il clima di intimidazione e la caratura criminale degli indagati, alcune delle vittime hanno trovato il coraggio di denunciare, permettendo così alla Polizia di Stato di far luce sull’intera vicenda e di ricostruire la catena estorsiva.
L’operazione rappresenta un nuovo tassello nel contrasto alla criminalità organizzata che, anche in contesti apparentemente marginali come le feste patronali, continua a esercitare pressioni sistematiche per il controllo del territorio e delle attività economiche.
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