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Politecnico, record di immatricolazioni e un nuovo podcast: la tecnologia ha bisogno dell’uomo

Con 3.340 nuove iscrizioni e una campagna dal titolo Antropochip, il PoliBa guarda al futuro puntando sull’incontro tra innovazione scientifica e responsabilità umana. Nuovo corso internazionale in Management Engineering for Innovation

Da sinistra: Fjona Cakalli, il rettore Francesco Cupertino, Carmen Panepinto Zayati e Pasquale D’Anna

Da sinistra: Fjona Cakalli, il rettore Francesco Cupertino, Carmen Panepinto Zayati e Pasquale D’Anna

BARI - La tecnologia non basta: per affrontare le sfide del domani serve una nuova alleanza tra scienza, etica e creatività. È con questo messaggio che il Politecnico di Bari ha presentato la campagna di immatricolazioni per l’anno accademico 2025/26, lanciata oggi ufficialmente nell’Aula Magna dell’Ateneo con il titolo evocativo di “Antropochip”.

Un’iniziativa innovativa che punta tutto su un podcast in cinque episodi, condotto dalla divulgatrice Fjona Cakalli, affiancata dal rettore Francesco Cupertino e da ospiti noti del mondo tech, scientifico e creativo come Andrea Pezzi, Adrian Fartade, Roberto Vittori e Giovanni Pizzigoni, capaci di raggiungere insieme oltre 10 milioni di follower sui social.

Il nuovo format audio vuole spingere le nuove generazioni a porsi una domanda chiave: “Che impatto vuoi avere sul mondo?”, esplorando in modo divulgativo e narrativo il lato umano dell’innovazione. Tra i format interni anche rubriche come Polibytes, con dati sull’eccellenza dell’Ateneo, e C’è un ChatGPT per te, in cui l’intelligenza artificiale diventa intervistatrice.

La campagna arriva dopo due stagioni di successo: nel 2023/24 con Il Politecnico che ci piace di Vincenzo Schettini e nel 2024/25 con Cogito Ergo STEM firmata Rick DuFer e Ingegneria Italia.

I numeri confermano il trend positivo: con 3.340 nuove immatricolazioni solo nell’anno accademico in corso, il PoliBa ha raggiunto il miglior risultato della sua storia. Dopo un incremento del 9% nelle triennali, l’Ateneo ha registrato anche un +15% nelle magistrali. Il Rapporto Almalaurea 2025 posiziona il Politecnico di Bari al secondo posto tra gli atenei statali italiani, con l’80,5% dei laureati triennali e il 91% dei magistrali che trova lavoro entro un anno. Il 73% riesce a farlo restando nel Mezzogiorno.

«Abbiamo bisogno di visioni nuove», ha spiegato il rettore Francesco Cupertino. «Formare ingegneri, architetti e designer competenti non basta più: occorre che siano anche capaci di restituire valore alla società e migliorare la qualità della vita. Dobbiamo unire la forza delle STEM alla sensibilità umanistica per guidare il progresso».

Sul fronte dell’offerta formativa, il Politecnico propone per il 2025/26 un totale di 32 corsi di laurea – di cui 13 triennali, 18 magistrali biennali e 1 magistrale a ciclo unico – oltre a 10 dottorati di ricerca. Tra le novità spicca l’attivazione del corso triennale in Management Engineering for Innovation, sviluppato in collaborazione con la Technical University of Applied Sciences di Würzburg-Schweinfurt (Germania) e la University of Technology di Poznan (Polonia).

Il corso formerà figure in grado di progettare e gestire l’innovazione in ambito produttivo e organizzativo, integrando competenze ingegneristiche e manageriali. Il percorso include periodi di studio all’estero con rilascio di titoli multipli, validi nei Paesi partner.

Accanto a questa proposta si consolida anche il corso in Ingegneria della Creatività Digitale, già avviato lo scorso anno con ottimi risultati di partecipazione.

L’obiettivo dichiarato è chiaro: costruire una formazione capace di affrontare la velocità del cambiamento senza perdere di vista l’essere umano. Per il Politecnico di Bari, il futuro passa da qui.

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