Il progetto mira a rafforzare la resilienza degli ecosistemi vulnerabili e dei paesaggi storicamente gestiti dall’uomo lungo entrambe le sponde dell’Adriatico, attraverso strumenti condivisi di prevenzione, gestione e adattamento ai rischi legati alla crisi climatica. Una sfida che, partendo dai territori, punta a costruire strategie concrete contro eventi estremi, come alluvioni, siccità e ondate di calore, già oggi sempre più frequenti.
Nella prima fase del progetto, Asset ha coordinato un’azione di mappatura delle politiche nazionali e regionali relative alla gestione delle acque, coinvolgendo gli stakeholder istituzionali locali per identificare, attraverso un questionario, esigenze e priorità del territorio. Parallelamente, il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) ha elaborato scenari climatici dettagliati per l’area di Egnazia, prendendo in esame indicatori ambientali chiave come l’andamento delle precipitazioni, la frequenza di periodi siccitosi, le variazioni di temperatura, l’intensità delle ondate di calore e l’impatto dell’umidità sul comfort percepito.
Il prossimo 3 luglio si terrà un workshop tecnico regionale, durante il quale saranno presentati i dati emersi dalle analisi climatiche elaborate su Egnazia. L’incontro, aperto ai soggetti coinvolti nel progetto, servirà a condividere criticità e necessità concrete, avviando un processo di co-progettazione per definire strategie di adattamento sostenibili da applicare nei prossimi anni.
Tra le misure previste da bePrepARed c’è anche l’adozione di Nature-Based Solutions, ovvero interventi di ingegneria naturalistica per il ripristino delle reti ecologiche e la mitigazione dei rischi climatici attraverso soluzioni compatibili con l’ambiente. Il progetto, che coinvolge istituzioni pubbliche, università e agenzie di sviluppo tra Italia e Croazia, intende inoltre dotare i territori di piani d’azione su misura, una governance transfrontaliera coordinata e strumenti per potenziare le competenze dei decisori politici in materia di gestione dei paesaggi idrici e forestali.
L’obiettivo finale è duplice: proteggere le comunità locali e favorire un’economia più resiliente, migliorando la capacità dei territori di rispondere ai fenomeni meteo estremi. Un percorso che parte da un sito storico come Egnazia, simbolo della coesistenza tra patrimonio culturale e sfide ambientali contemporanee.