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Grottaglie
24 Giugno 2025 - 07:30
Lo stabilimento Leonardo di Grottaglie
GROTTAGLIE - L'annuncio della joint venture paritetica "LBA Systems" tra il colosso italiano Leonardo e il produttore turco Baykar, formalizzata il 16 giugno scorso al Salone Internazionale di Parigi-Le Bourget, segna un passo significativo nel panorama globale dei velivoli a pilotaggio remoto.
L'obiettivo ambizioso è creare un leader mondiale nel settore, valorizzando le competenze di entrambe le Aziende per ideare, produrre e personalizzare droni avanzati.
L'accordo prevede una chiara ripartizione dei compiti tra i diversi poli tecnologici della Leonardo in Italia, con l'intento di delineare, a breve termine, un futuro in cui l'innovazione scientifica della Leonardo si unisca all'esperienza della Baykar, nota per i suoi droni TB-2, TB-3 e AKINCI.
La nuova realtà industriale, con sede legale e operativa in Italia, vedrà i suoi compiti distribuiti come segue:
- Torino diventerà hub per l'ingegneria e la certificazione, rappresentando il fulcro tecnologico.
- Ronchi dei Legionari (Monfalcone) ospiterà il centro settoriale "unmanned" e sarà il principale impianto per l'assemblaggio dei velivoli.
- A Roma Tiburtina si concentrerà lo sviluppo delle tecnologie integrate multi-dominio (software e hardware).
- Infine, a Grottaglie (Taranto) verranno destinate la produzione delle strutture in fibra di carbonio e la ricerca sui materiali compositi.
Nonostante l'entusiasmo per la nascita di questa impresa altamente strategica, in relazione allo Stabilimento di Grottaglie si sono levate alcune voci di preoccupazione, in ispecie riguardo alla ripartizione industriale dei compiti. A Grottaglie si contano oltre 1.500 addetti tra dipendenti diretti e personale dell'indotto, ed è timore diffuso che quanto assegnato in produzione al sito locale possa rivelarsi insufficiente a saturare i carichi di lavoro necessari per dare finalmente stabilità all'organico attuale. Inoltre, vi è la percezione di aver ricevuto un affidamento alquanto marginale nella così vasta portata del progetto.
Tale sensazione emerge perché su Grottaglie è rimasta aperta una partita di "credito" che avrebbe dovuto promuovere nell'occasione un maggiore e più sostanziale coinvolgimento di questo opificio, proprio a causa delle ormai annose penalizzazioni subite con le note vicende di monocommittenza e monocommessa legate alla Boeing.
Questa ansia è alimentata anche dal confronto con gli altri siti nazionali. La sede di Pomigliano, ad esempio, si è aggiudicata un ruolo di prestigio nella filiera aeronautica, ottenendo la produzione della fusoliera posteriore del nuovo Airbus A220. Questo esempio sottolinea come la specializzazione ad alto valore aggiunto possa apportare consistenza operativa e crescita industriale assai significative.
Leonardo e Baykar puntano dunque a un mercato globale degli UAV (Unmanned Aerial Vehicle, veicolo aereo senza pilota), stimato in decine di miliardi di euro, con l'ambizione di iniziare le prime consegne dei "sistemi" già nel 2026. La velocità con cui è stata condotta la diligence e l'avvio delle operazioni sono stati evidenziati dall'AD di Leonardo, Roberto Cingolani, come segnali di grande determinazione. La Joint Venture agirà in un contesto di mercato dinamico, anche sotto l'occhio vigile del Governo italiano, che ha esercitato il "Golden Power" per salvaguardare gli interessi strategici nazionali.
Resta da vedere come si evolverà la collocazione di Grottaglie all'interno di "LBA Systems". Adesso sarà fondamentale comprendere i volumi di produzione previsti per le strutture in fibra di carbonio e se ci saranno opportunità future per espandere le attività, magari integrando nuove fasi del processo produttivo ed evolvendo le competenze. Il timore oggi manifestato è un campanello d'allarme che sottolinea l'esigenza di fornire concretezza immediata e prospettive a lungo termine al polo tarantino, soprattutto in termini di ricadute occupazionali e di progresso economico.
L'alleanza tra Leonardo e Baykar rappresenta senza dubbio una grande opportunità per l'Italia nel settore aerospaziale avanzato. La sfida ora è bilanciare le ambizioni globali con le esigenze e le aspettative dei territori coinvolti, facendo sì che l'innovazione porti benefici funzionalmente distribuiti, non di meno sulla base della dovuta valorizzazione del personale già tenuto in formazione e addestramento nei lunghi periodi di "vuoto lavorativo".
Prof. Raffaele Bagnardi
Docente di Sociologia del Lavoro e della Organizzazione
Ex Sindaco di Grottaglie
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