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Bari

“Delete?”, la mostra degli studenti del Marconi contro il revenge porn e la violenza digitale

Presentato a Palazzo di Città il progetto artistico ideato da 16 studenti baresi: 10 manifesti per dire no agli abusi online. Francesca Bottalico: “Serve educazione sentimentale e creatività per combattere stereotipi e prevaricazioni”

“Delete?”, la mostra degli studenti del Marconi contro il revenge porn e la violenza digitale

“Delete?”, la mostra degli studenti del Marconi contro il revenge porn e la violenza digitale

BARI - Si chiama “Delete?” ed è molto più di una mostra artistica: è un atto collettivo di denuncia e consapevolezza contro il revenge porn, la violenza di genere e il cyberbullismo. L’iniziativa, presentata questa mattina nella sala consiliare di Palazzo di Città, nasce da un progetto del Comune di Bari in collaborazione con gli studenti dell’IISS Marconi, indirizzo Grafica e Comunicazione, ed è frutto di un percorso educativo che mette al centro i giovani e il loro sguardo sulla complessità delle relazioni digitali.

A promuovere la mostra è stata la commissione Culture, Politiche giovanili ed educative, presieduta da Francesca Bottalico, che ha voluto dare spazio a un linguaggio potente e diretto: quello delle immagini e dei messaggi visivi elaborati dai 16 ragazzi e ragazze coinvolti. Il percorso si inserisce in un PCTO – Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento sviluppato sotto la guida del professor De Cosmo, con la collaborazione della dirigente scolastica Rossana Brucoli e dell’esperta di comunicazione sociale Francesca Ungolo.

“L’arte e la cultura possono educare e prevenire”, ha sottolineato Bottalico nel suo intervento. “Abbiamo scelto di affrontare questi temi con un linguaggio accessibile ai più giovani, per stimolare riflessioni profonde sul consenso, sul rispetto e sulla responsabilità affettiva. A Bari, solo nell’ultimo anno, si sono registrati 124 casi di diffusione non consensuale di materiale pornografico, con il 30% delle segnalazioni riguardanti minori tra gli 8 e i 14 anni. Dati che impongono una risposta urgente e strutturata”.

La mostra, composta da 10 manifesti, sarà esposta inizialmente all’istituto Marconi dopo la conclusione degli esami di Stato, per poi diventare itinerante, toccando scuole, biblioteche, musei e spazi pubblici della città, con l’obiettivo di raggiungere direttamente i luoghi vissuti dai giovani.

Nel corso della presentazione sono intervenuti anche la consigliera Grazia Albergo, il professor De Cosmo, Francesca Ungolo e due studentesse autrici delle opere. “Abbiamo voluto che i ragazzi lavorassero con un approccio inclusivo, riflettendo su come la violenza digitale possa annullare l’identità delle persone”, ha detto De Cosmo. “Il messaggio più importante? Non cancellare, ma denunciare”.

Ungolo ha evidenziato come l’immagine, una volta smaterializzata, perda contesto e controllo. “Denunciare è difficile perché significa condividere la propria intimità. Per questo il progetto ha esplorato differenze di percezione tra immagini maschili e femminili, elaborando linguaggi diversi per raccontare la stessa vulnerabilità”.

Le parole delle studentesse hanno riportato l’esperienza concreta del laboratorio: “Abbiamo capito quanto spesso si giudichi senza considerare l’emotività altrui. Il confronto tra noi e con i docenti è stato fondamentale per affrontare questo tema delicato”.

Un progetto che ha saputo coniugare creatività, formazione e impegno civile, dimostrando come scuola, istituzioni e società civile possano costruire insieme nuovi strumenti di prevenzione e consapevolezza. Il messaggio che accompagnerà la mostra in tutta la città è semplice e necessario: rispetto, consenso e responsabilità non sono opzioni, ma basi di ogni relazione sana e autentica.

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