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Manduria

Il Consorzio del Primitivo alza la voce: “No agli impianti eolici nel cuore della terra del nostro vino”

Chiesto un incontro urgente alla Regione Puglia per fermare i progetti di installazione di pale eoliche: “Minacciano il paesaggio, la vocazione agricola e l’identità di un territorio simbolo del vino italiano”

Una vigna del Primitivo di Manduria

Una vigna del Primitivo di Manduria

MANDURIA - Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria scende in campo per difendere il proprio territorio. Con una richiesta formale inviata alla Regione Puglia e all’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia, l’organismo consortile – che rappresenta i viticoltori e fa da portavoce alle realtà enoturistiche locali – chiede un confronto urgente sulle autorizzazioni per i nuovi impianti eolici previsti nell’area della Denominazione di Origine Protetta.

La lettera è stata inoltrata anche ai Comuni dell’areale DOP, in segno di un’azione condivisa e concertata con tutte le componenti del territorio.

A spingere il Consorzio a prendere posizione è l’opposizione al progetto del Parco Eolico, che prevede l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici in zone agricole ad alta vocazione vitivinicola. Secondo i rappresentanti del Consorzio, l’intervento metterebbe a rischio il paesaggio rurale, l’equilibrio ambientale e l’intero comparto economico fondato sulla coltivazione del Primitivo.

«Non possiamo accettare che decisioni tanto impattanti vengano prese senza ascoltare chi da sempre vive e lavora su queste terre», ha dichiarato il Consiglio di Amministrazione del Consorzio. L’appello è rivolto non solo alle istituzioni, ma anche all’opinione pubblica, affinché venga riconosciuta la centralità del coinvolgimento delle comunità locali nei processi di trasformazione del territorio.

Il progetto, denunciano i produttori, rischia di alterare il profilo paesaggistico e di compromettere l’immagine di una delle zone vinicole più riconosciute a livello nazionale. In particolare, si teme che l’inserimento di torri e pale eoliche in contesti agricoli ancora integri possa danneggiare l’autenticità dei luoghi, la qualità dell’esperienza enoturistica e il valore culturale dell’area.

«Non siamo contrari alle energie rinnovabili – si legge nella nota del Consorzio – ma ogni intervento deve rispettare l’identità agricola e ambientale dei luoghi». Il documento sottolinea come la transizione energetica, se condotta senza attenzione, possa diventare una minaccia anziché un’opportunità, specie in territori dove l’agricoltura e il turismo esperienziale rappresentano i principali motori di sviluppo.

Il Consorzio chiede quindi che ogni decisione in materia venga condivisa con i protagonisti della filiera vitivinicola e con i cittadini che in quei luoghi vivono e lavorano. «La partecipazione è un diritto», ribadiscono i rappresentanti del Primitivo di Manduria, che invocano una visione più equilibrata e sostenibile della pianificazione energetica.

Per dare concretezza a questa richiesta, l’ente consortile ha proposto di tenere l’incontro istituzionale presso la propria sede, in una data da concordare con l’Assessorato regionale. Il messaggio è chiaro: la difesa del vino è anche la difesa del paesaggio, della storia e dell’economia di un’intera comunità.

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