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Bari

Emergenza incendi, scatta l’allerta: misure restrittive e sanzioni fino a 10 mila euro

Fino al 30 settembre obblighi per terreni, strutture e aree boschive: l’ordinanza del sindaco per prevenire i roghi estivi

Vigili del Fuoco

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BARI – Con l’inizio della stagione più critica per il rischio incendi, il Comune di Bari ha emanato una nuova ordinanza sindacale che recepisce quanto disposto dal D.P.G.R. Puglia n. 334 del 10 giugno 2025, che ha dichiarato lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi. Il periodo interessato va dal 15 giugno al 30 settembre 2025 e prevede una lunga serie di obblighi e divieti per cittadini, enti e gestori di aree verdi e infrastrutture.

L’ordinanza punta a prevenire il propagarsi delle fiamme in campi, pascoli e boschi, dove l’aumento delle temperature e la presenza di vegetazione secca rappresentano fattori di rischio elevatissimo. Le misure riguardano agricoltori, privati cittadini, gestori di impianti e aree turistiche, oltre agli enti pubblici.

I proprietari, affittuari e conduttori di terreni agricoli dovranno realizzare fasce protettive larghe almeno 15 metri, libere da stoppie e vegetazione secca, subito dopo le operazioni di mietitura. Tali fasce di protezione dovranno essere presenti anche indipendentemente dai cicli di trebbiatura. Vietata in modo assoluto la bruciatura di residui vegetali e delle stoppie.

Stesse regole per chi possiede terreni incolti o a riposo, con l’obbligo di creare fasce protettive attorno ai fondi per evitare la diffusione del fuoco verso le proprietà confinanti. Chi coltiva uliveti e vigneti dovrà invece procedere con la rimozione di rovi, erbe infestanti e scarti colturali, che possono fungere da innesco.

Disposizioni specifiche sono rivolte a proprietari di fondi adiacenti alla rete ferroviaria: dovranno verificare l’assenza di materiale infiammabile e attenersi alle normative previste, come l’art. 56 del D.P.R. 753 del 1980 e la Legge Regionale n. 38 del 2016.

Gli enti pubblici e privati che gestiscono boschi saranno tenuti a ripulire i viali parafuoco, specie lungo i confini con strade, autostrade, ferrovie, terreni coltivati o incolti. Per le aree boscate confinanti con centri abitati o insediamenti turistici, dovrà essere mantenuta una fascia libera di almeno 5 metri, anche attraverso potature mirate e spalcature fino al terzo inferiore dell’altezza degli alberi.

Le superfici pascolive dovranno essere anch’esse delimitate da una zona di rispetto senza erbe o sterpaglie. I gestori di campeggi, villaggi, alberghi, aziende agricole e strutture isolate, su aree urbane o rurali esposte al fuoco, dovranno invece garantire una fascia sgombra di almeno 15 metri, dotarsi di attrezzature antincendio mobili (come motopompe e cisterne) e predisporre vie di fuga ben segnalate e sempre accessibili.

Particolare attenzione dovrà essere riservata alle aree sensibili come quelle in prossimità di polveriere o depositi ad alto rischio: qui, le fasce di protezione dovranno essere obbligatoriamente realizzate con larghezza minima di 15 metri, senza alcun materiale infiammabile.

Chiunque avvisti un incendio sarà obbligato a segnalarlo immediatamente alle autorità competenti, fornendo informazioni utili per la localizzazione. Inoltre, salvo giustificato motivo, sarà tenuto a prestare assistenza alle operazioni di spegnimento, come previsto dal Regio Decreto 3267 del 1923.

L’ordinanza impone anche a RFI, ANAS, Autostrade, Acquedotto Pugliese, Città metropolitana di Bari e altri enti territoriali la pulizia di cunette, banchine e scarpate lungo le infrastrutture viarie e ferroviarie, con interventi di potatura, spalcatura e rimozione di rifiuti o necromassa.

A vigilare sul rispetto delle disposizioni saranno i Carabinieri Forestali, la Polizia Locale, la Vigilanza Ambientale della Regione Puglia, il Servizio di Polizia Metropolitana, gli ufficiali di Polizia Giudiziaria e tutti gli enti competenti per legge.

Le sanzioni previste per chi viola l’ordinanza vanno da un minimo di 1.032,91 euro a un massimo di 10.329,14 euro, in base al D.P.G.R. Puglia 334/2025. Le infrazioni alle altre prescrizioni saranno punite con multe tra 25 e 500 euro, fatte salve eventuali responsabilità penali nei casi più gravi.

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