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Il fatto

Gelate nel Barese e nel Tarantino, Coldiretti: “Bene la richiesta di calamità, produttori in ginocchio”

I danni subiti nel comparto agricolo nel 2025: per frutteti e vigneti crollo fino al 100% della produzione. I ciliegi nel Sud Est barese i più colpiti

Gelata in agricoltura

Gelata in agricoltura - archivio

BARI - Temperature sotto lo zero per giorni, fioriture bruciate e interi raccolti distrutti. La Puglia fa i conti con le gelate del 2025, che hanno colpito duramente le coltivazioni in diverse aree agricole delle province di Bari e Taranto. Dopo i sopralluoghi nei campi, Coldiretti Puglia conferma l'entità del disastro e accoglie con favore la richiesta urgente della Giunta regionale per la declaratoria di calamità naturale trasmessa al Ministero della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

I territori interessati sono quelli di Casamassima, Conversano, Gioia del Colle, Poggiorsini, Putignano, Sammichele di Bari e Turi, nel Barese, e Grottaglie, Palagiano, Palagianello e Massafra, in provincia di Taranto. I tecnici di Coldiretti, intervenuti tempestivamente, hanno documentato gravi danni a mandorli, ciliegi, frutteti e vigneti, compromessi da un'improvvisa ondata di gelo a marzo, dopo un inverno anomalo che aveva favorito un precoce risveglio vegetativo già da gennaio.

Il caso più emblematico riguarda la produzione di ciliegie, letteralmente crollata tra il 70% e il 100%, a seconda delle zone. Un crollo senza precedenti, cui si aggiunge la preoccupazione per la possibile presenza sul mercato di ciliegie di dubbia provenienza, sulle quali Coldiretti invoca controlli rigorosi.

Ma il gelo non è l’unico nemico: a questo scenario si somma una siccità persistente, l’impennata dei costi di produzione, in particolare quelli per il riscaldamento delle serre, e prezzi di vendita non adeguati, mentre l’inflazione alimentare spinge le famiglie a ridurre i consumi. Un mix esplosivo che rischia di mettere in ginocchio intere filiere produttive.

La vulnerabilità delle colture in fasi critiche come la fioritura o l’emissione delle nuove foglie è ben nota: quando le temperature scendono bruscamente sotto lo zero, fiori e gemme vengono bruciati dal gelo, con conseguenze pesantissime per i raccolti futuri.

In questo contesto, torna al centro dell’attenzione il Fondo Mutualistico Nazionale, istituito con la Legge 234 del 30 dicembre 2021, nell’ambito del Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027. Il fondo, operativo per danni da gelo, alluvioni, brina o siccità, offre indennizzi agli agricoltori aderenti, rappresentando un argine fondamentale in caso di eventi climatici estremi.

Coldiretti Puglia ribadisce che l’agricoltura è il settore più esposto ai cambiamenti climatici, ma anche quello più impegnato nel contrastarli. L’adattamento a un clima che cambia richiede nuove strategie aziendali, tecniche colturali mirate e gestione oculata delle risorse idriche.

La tropicalizzazione del clima si manifesta in Puglia con eventi sempre più estremi: piogge brevi ma intense, alternanza repentina tra sole e maltempo, sfasamenti stagionali. Secondo Coldiretti, questa instabilità ha causato oltre 6 miliardi di euro di perdite per il settore agricolo regionale in 10 anni. Una cifra che racconta, più di ogni altra cosa, l’urgenza di affrontare il tema con interventi strutturali e mirati.

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