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Ostuni

«La magistratura deve archiviare il prima possibile la posizione dei due poliziotti»

Il vicepresidente della Commissione antimafia, on. Mauro D'Attis, ha incontrato i familiari di Carlo Legrottaglie accompagnato dal Prefetto di Brindisi e dal comandante provinciale dei Carabinieri

«La magistratura deve archiviare il prima possibile la posizione dei due poliziotti»

Le esequie del brigadiere dei carabinieri Carlo Legrottaglie

OSTUNI - Un gesto silenzioso, ma carico di significato. Il vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, Mauro D’Attis, ha scelto di recarsi in visita privata a Ostuni per portare il proprio saluto alla famiglia del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, il militare tragicamente ucciso durante una sparatoria avvenuta nei giorni scorsi a Francavilla Fontana.

Accompagnato dal prefetto di Brindisi e dal comandante provinciale dei Carabinieri, l’onorevole D’Attis ha incontrato i parenti dell’uomo, sottolineando il valore e il coraggio del brigadiere, descritto come un servitore dello Stato che ha onorato fino in fondo la propria divisa.

Dopo il saluto ai familiari, D’Attis si è recato alla compagnia dei Carabinieri di Francavilla Fontana per incontrare i colleghi del brigadiere e infondere il proprio sostegno a chi ogni giorno opera in prima linea contro la criminalità.

La visita è proseguita a Grottaglie, al commissariato di Polizia, dove il vicepresidente è stato accompagnato dall’onorevole Vito De Palma. Il gesto assume un significato ancora più forte alla luce della vicenda giudiziaria che vede due agenti di Polizia iscritti nel registro degli indagati, in relazione ai fatti della sparatoria.

«Un atto previsto dal nostro codice penale - ha detto d'Attis -, ma che in questo caso spinge a chiedere alla magistratura di accelerare e archiviare il prima possibile la posizione dei due poliziotti. È ormai tempo di una valutando anche in parlamento: se ci sono norme da cambiare, è arrivato il momento di farlo affinché in casi simili chi lavora per la legalità e per lo Stato sia protetto da uno scudo normativo speciale. Al di là della frequente demagogia, ho voluto ringraziare queste straordinarie persone: uomini e donne che fanno un lavoro difficilissimo, che li espone a rischi ogni giorno».

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