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Lecce

Tradito da un cartello "Affittasi": scatta la confisca a Torre Lapillo

La Guardia di Finanza sequestra un immobile di 110.000 euro nella marina salentina: per gli inquirenti il 70enne brindisino viveva grazie a proventi illeciti. Decisiva la sproporzione tra entrate e patrimonio

La Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza

LECCE – Viveva in modo ben lontano dalle sue dichiarazioni ufficiali, ma ora a fargli i conti è stata la Guardia di Finanza, che ha messo i sigilli a un immobile dal valore di circa 110.000 euro a Torre Lapillo, splendida marina del Salento. A finire nel mirino degli investigatori un uomo di 70 anni, originario di Brindisi, già noto alle forze dell’ordine per una lunga serie di precedenti penali e condanne.

Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Lecce, al termine di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi e condotta dai finanzieri della Tenenza di Porto Cesareo, operativi sotto il comando del Gruppo di Lecce. Le indagini si sono concentrate sull’analisi del patrimonio riconducibile al soggetto, partendo da una considerazione chiave: un tenore di vita insostenibile rispetto alle entrate dichiarate.

Il Tribunale ha ritenuto il soggetto "socialmente pericoloso", come previsto dalla normativa antimafia, in quanto fortemente sospettato di trarre abitualmente sostentamento, anche parziale, da attività illecite. Una qualifica che ha spianato la strada al provvedimento di confisca di prevenzione, una delle misure più incisive previste dall’ordinamento contro le infiltrazioni criminali nell’economia.

L’immobile sequestrato, pur risultando formalmente intestato a un'altra persona, era in realtà nella piena disponibilità del settantenne brindisino. La conferma? Un cartello “affittasi” affisso all’ingresso, con tanto di numero telefonico riconducibile proprio all’uomo ora colpito dalla confisca.

Le indagini patrimoniali, portate avanti con meticolosità dalle fiamme gialle, hanno ricostruito un quadro di marcata sproporzione tra redditi ufficiali e beni posseduti, che ha confermato i sospetti già avanzati in fase di sequestro, avvenuto nel marzo 2025.

Il caso di Torre Lapillo è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di interventi mirati a smantellare i patrimoni occulti e mimetizzati attraverso intestazioni fittizie o operazioni immobiliari opache. La linea è chiara: seguire i soldi per colpire chi li manovra nell’ombra.

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