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Taranto

Carabiniere ucciso, l'autopsia su Mastropietro: due colpi d’arma da fuoco, morte per dissanguamento

Il 59enne di Carosino non è deceduto sul colpo: l’emorragia polmonare lo ha ucciso durante la fuga. Accertamenti in corso sulla traiettoria del proiettile fatale. I proiettili non sono stati esplosi da distanza ravvicinata

In fiamme un frigorifero del bar del Ss. Annunziata

Una pattuglia di polizia davanti al SS. Annunziata

TARANTO – Emergono nuovi dettagli sulla morte di Michele Mastropietro, il 59enne di Carosino rimasto ucciso il 12 giugno scorso durante uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine, avvenuto poco dopo l’omicidio del brigadiere dei carabinieri Carlo Legrottaglie. L’autopsia eseguita oggi nell'ospedale SS. Annunziata di Taranto dal medico legale Roberto Vaglio ha evidenziato due ferite d’arma da fuoco sul corpo dell’uomo.

Uno dei proiettili ha attraversato l’emitorace sinistro, provocando una grave emorragia al polmone, mentre l’altro ha sfiorato il braccio destro, ferendolo di striscio. Secondo i primi riscontri, Mastropietro non sarebbe morto immediatamente, ma a causa di un progressivo dissanguamento, avvenuto mentre cercava di fuggire a piedi tra le campagne tra Francavilla e Grottaglie.

Resta da chiarire la direzione da cui è partito il colpo letale: al momento non è possibile stabilire con certezza se l’uomo sia stato colpito frontalmente o alle spalle. Saranno necessari ulteriori accertamenti tecnici, tra cui una perizia balistica, già allo studio del pubblico ministero Francesco Ciardo, titolare dell’inchiesta.

Nessun segno di colluttazione è stato rilevato sul corpo del 59enne e, secondo l’esame autoptico, non ci sarebbero indicazioni che facciano pensare a uno sparo da distanza ravvicinata. Questo dettaglio potrebbe rivelarsi importante per la posizione dei due agenti coinvolti, al momento sotto indagine per omicidio colposo con eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi. I due poliziotti, difesi dagli avvocati Antonio Maria La Scala e Giorgio Carta, risultano anche parte offesa in un secondo procedimento per tentato omicidio e lesioni gravi, a carico di Camillo Giannattasio, il complice di Mastropietro arrestato durante l’intervento.

La relazione completa del medico legale sarà depositata entro 60 giorni. Nel frattempo, l’indagine prosegue con l’obiettivo di ricostruire in modo dettagliato la dinamica del conflitto a fuoco e di accertare eventuali responsabilità.

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