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Bari

Pronti 2 milioni di euro a chi presta assistenza continuativa a persone con disabilità grave e gravissima

Fondi nazionali largamente insufficienti. La Regione Puglia avvia la programmazione 2025 per il sostegno ai caregiver e decide di destinare tutte le risorse a chi oggi non riceve alcun aiuto

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BARI - La Regione Puglia ha aperto il percorso di programmazione delle risorse nazionali per il 2025 destinate ai caregiver familiari, grazie a uno stanziamento da 2 milioni di euro assegnato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. I fondi, provenienti dal Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza, sono vincolati ad azioni a favore di chi presta assistenza continuativa a persone con disabilità grave e gravissima.

Nonostante l’impegno della Regione, il finanziamento ricevuto è stato giudicato ampiamente insufficiente rispetto all’ampiezza del bisogno reale registrato sul territorio. Da qui la scelta di destinare il contributo una tantum a quei nuclei familiari esclusi dalle attuali misure regionali, ma che ogni giorno si fanno carico di un impegno assistenziale altrettanto complesso.

Un intervento necessario per riparare a una profonda disuguaglianza”, ha spiegato il consigliere regionale delegato al Welfare Ruggiero Mennea, che ha sottolineato l’urgenza di una risposta equa e giusta per chi vive nell’ombra del sistema, pur svolgendo un ruolo insostituibile. “È una scelta di giustizia sociale, non solo un atto tecnico”, ha aggiunto.

Per definire i dettagli dell’intervento, il Dipartimento Welfare regionale ha avviato un percorso di ascolto con tutte le parti coinvolte. Il 4 giugno si è tenuto un primo confronto con le associazioni delle persone con disabilità, seguito da una riunione con i sindacati dei pensionati CGIL, CISL e UIL l’11 giugno, e dall’incontro con i referenti dei 31 Ambiti Territoriali Sociali il 12 giugno.

Durante questi tavoli è stata condivisa la strategia della Regione: erogare un contributo una tantum solo ai caregiver esclusi dalle misure “Patto di Cura” e “Sostegno Familiare”, ma che si trovano in analoga condizione di carico assistenziale. La misura punta a colmare un vuoto di tutela, riconoscendo anche simbolicamente la fatica silenziosa di chi si prende cura ogni giorno di un familiare non autosufficiente.

Nel frattempo, grazie a una nota trasmessa dal presidente Michele Emiliano il 22 aprile, la Regione ha ottenuto dal Ministero il via libera per l’anticipo delle risorse residue del 2024, garantendo così la continuità dei contributi esistenti almeno fino a dicembre 2025. Una scelta che ha permesso di evitare interruzioni per le famiglie già beneficiarie, mentre si attende la definizione del nuovo Piano nazionale per la non autosufficienza.

Per Mennea si tratta di un risultato fondamentale, che conferma il ruolo di regione guida per il welfare familiare: “Abbiamo costruito in questi anni una rete pubblica capillare e partecipata, che non si limita a erogare sussidi, ma ascolta, interviene, sostiene”, ha dichiarato. “È una visione concreta e vicina alla realtà delle famiglie, che continueremo a portare avanti”.

Nei prossimi giorni, la Regione trasmetterà al Ministero la documentazione definitiva, necessaria per l’approvazione ufficiale e l’avvio operativo da parte degli Ambiti territoriali. Il modello pugliese, ancora una volta, punta a valorizzare il lavoro di cura come elemento fondante del welfare contemporaneo, in attesa che anche a livello nazionale si arrivi a una legge statale in grado di riconoscere pienamente i diritti e le tutele previdenziali dei caregiver.

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