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Taranto

Scontro sul Cup: “Operatori trattati come lavoratori di serie B, inaccettabile il silenzio sull’inquadramento contrattuale”

La Ugl Salute attacca Sanitaservice e Asl: “Diritti riconosciuti a Brindisi vengono negati a Taranto. Pronti a sostenere l’internalizzazione del servizio”

Un Cup Asl

Un Cup Asl

TARANTO – La protesta sindacale esplode in III Commissione Sanità del Consiglio regionale, dove si è discusso del mancato riconoscimento del corretto inquadramento contrattuale per i lavoratori del Centro Unico di Prenotazione (CUP) di Taranto. A sollevare il caso sono stati Giuseppe Mesto, segretario regionale della UGL Salute Puglia, e Errica Mesto, segretaria provinciale, che hanno partecipato all’audizione insieme all’Amministratore unico di Sanitaservice, Giuseppe Pulito, chiamato a rispondere alle contestazioni mosse anche dal Commissario straordinario Gregorio Colacicco e dal direttore amministrativo Vito Santoro.

Troviamo inaccettabili le giustificazioni fornite da Sanitaservice – denunciano i sindacalisti –. I lavoratori del CUP di Taranto continuano a essere esclusi da un riconoscimento contrattuale che, in identiche condizioni, è stato invece concesso a Brindisi. Una disparità che non solo umilia i dipendenti, ma li penalizza economicamente, trasformandoli in lavoratori di serie B”.

Secondo la UGL, il mancato adeguamento non è giustificabile con le esigenze di bilancio. “Si trovano risorse per progetti sperimentali basati sull’intelligenza artificiale, ma non si riesce a garantire ai dipendenti del CUP il trattamento dovuto per legge e per giustizia. Ancora una volta, il prezzo di queste scelte lo paga l’anello più debole della filiera sanitaria: i lavoratori”.

Durante la seduta, il presidente della Commissione Sanità Mauro Vizzino ha invitato ASL Taranto e Sanitaservice a trovare una soluzione tempestiva, raccogliendo il favore del sindacato. “Accogliamo con favore l’apertura istituzionale, ma ora servono risposte concrete – ribadiscono Giuseppe ed Errica Mesto –. Non possiamo più accettare che Taranto venga trattata come la periferia del sistema sanitario regionale”.

La UGL rilancia anche un’alternativa concreta: l’internalizzazione del servizio CUP, proposta che, secondo il sindacato, “restituirebbe dignità alle professionalità coinvolte e consentirebbe una gestione più razionale, tutelando sia le esigenze del personale che quelle della Asl e di Sanitaservice”.

La vertenza resta aperta, ma i toni sono chiari. “La città, gli operatori e i cittadini meritano risposte immediate e strutturali – concludono i rappresentanti sindacali –. Il diritto a un servizio efficiente non può poggiare sullo sfruttamento silenzioso di chi lavora ogni giorno al front office della sanità pubblica”.

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