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Il libro
13 Giugno 2025 - 06:56
Checco Zalone e Lucio Palazzo
ROMA – Mercoledì 11 giugno, nei locali dei Roody Studios della Capitale, si è alzato il sipario su un pezzo di storia della notte italiana. È stato presentato “Divinae Follie – Storia della generazione che ballava negli anni Novanta”, il nuovo libro di Lucio Palazzo, giornalista e autore televisivo, che riporta in vita il mito della celebre discoteca di Bisceglie e l’universo culturale che le ruotava attorno.
L’evento, moderato da Alberto Matano e Nunzia De Girolamo, ha visto la partecipazione speciale della famiglia Mastrogiacomo, fondatrice del locale e cuore narrativo del libro. In sala, volti noti come Checco Zalone, Bruno Vespa, Alessandro Greco, Marco Carrara, Federica De Denaro e Giovanni Filippetto, accorsi per rendere omaggio a un’epoca diventata leggenda.
Il racconto del “Divinae Follie” nel nuovo libro di Lucio Palazzo
Uscito ufficialmente il 6 giugno per Castelvecchi Editore, il volume di 216 pagine (prezzo 18,50 euro) è già disponibile in libreria e negli store online. Palazzo propone una narrazione avvolgente e documentata su quegli anni in cui il ballo non era solo svago, ma una vera e propria forma di identità generazionale. Un tempo in cui non esistevano smartphone né social network e in cui le relazioni si costruivano nei luoghi fisici, nei club, nei bar, nelle piazze.
Fra la fine degli anni '80 e l’inizio dei '90, l’Italia scopre le grandi discoteche: spazi monumentali ispirati ai modelli americani e inglesi, con il DJ al centro della scena, spettacoli visivi, performance teatrali. È l’epoca del Cocoricò, del Pascià, della riviera romagnola che diventa capitale del divertimento. E poi c’è il Sud, che fino ad allora sembrava lontano da quella cultura.
È proprio qui che prende forma il Divinae Follie, fondato a Bisceglie da Vito Mastrogiacomo, imprenditore pugliese con una passione per la musica scoperta durante un viaggio a Londra, dove visita l’Hippodrome, vicino Leicester Square. Tornato in patria, decide di replicare quel modello visionario con l’aiuto dei figli Titti e Leo. Inizia così una sfida al conformismo di una Puglia ancora in cerca di riscatto, tra ambizioni familiari, crisi interne e persino un attentato che costringerà i proprietari a ricostruire tutto da capo.
Il locale, però, non apre: esplode. Diventa punto di riferimento per migliaia di giovani, ospita i primi live di Fiorello, Jovanotti, Ligabue, accoglie i beat della house music importata da Frankie Knuckles e da Chicago. È una rivoluzione culturale, una liturgia laica della notte che purifica e trasforma, come scrive Palazzo, che per la prima volta sceglie la forma del romanzo per raccontare questa epopea.
“Divinae Follie – afferma l’autore – non è solo la storia di una discoteca, ma di un Sud che cambia pelle, che rompe gli schemi e si prende la scena”. Dopo i suoi precedenti lavori, tra cui la biografia dei Negramaro e l’intervista a Gino Paoli, Lucio Palazzo torna con un’opera capace di mescolare cronaca, costume e memoria collettiva.
In un momento storico in cui si parla spesso di rigenerazione culturale, la storia del Divinae Follie suona come una potente metafora di coraggio, resistenza e visione, in un’Italia che cercava il futuro nel buio pulsante delle sue notti.
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