Cerca

Cerca

Francavilla Fontana

Sputi su una donna incinta e famiglie aggredite da baby gang

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani lancia la proposta di un progetto educativo interistituzionale: “Serve un patto civile contro la deriva giovanile”

I carabinieri di Francavilla Fontana

I carabinieri di Francavilla Fontana

FRANCAVILLA FONTANA – Un episodio di intollerabile violenza giovanile ha scosso la comunità nella tarda serata di sabato scorso, quando alcune famiglie, tra cui una donna incinta, sono state aggredite verbalmente e sputate da un gruppo di giovanissimi a bordo di scooter nella centralissima via Montessori, nei pressi della villa comunale. I fatti, già segnalati alle forze dell’ordine, raccontano una scena che va ben oltre l’atto isolato: un segno tangibile del degrado educativo e del crescente disagio sociale che si annida tra le nuove generazioni.

A intervenire con forza è il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, che parla senza mezzi termini di “quadro inquietante e preoccupante”, sottolineando come atti del genere minino la sicurezza e la coesione sociale, generando un clima di paura e sfiducia nel vivere lo spazio pubblico.

“È gravissimo che cittadini, e ancor più persone in condizioni di fragilità come una donna in gravidanza, debbano subire atti di disprezzo e aggressione solo per aver percorso una via della loro città”, denuncia il presidente CNDDU, professor Romano Pesavento, che invoca un immediato cambio di rotta attraverso azioni coordinate e concrete.

Per il CNDDU, quanto accaduto non è il frutto di una bravata, ma il sintomo evidente di un disagio giovanile profondo, troppo spesso sottovalutato e lasciato privo di risposte educative strutturate. Da qui la proposta di attivare un tavolo interistituzionale permanente per l’educazione civica e la legalità, con il coinvolgimento diretto del Comune di Francavilla Fontana, delle scuole del territorio, delle forze dell’ordine, dei servizi sociali e delle realtà associative locali.

Il Coordinamento propone anche l’avvio di un progetto pilota dal titolo “Strade Sicure. Giovani e Legalità”, articolato su più livelli di intervento: sportelli di ascolto psicopedagogico nelle scuole, laboratori civici nei quartieri più esposti, incontri pubblici tra giovani, famiglie e istituzioni, e campagne visive e digitali nei luoghi di aggregazione giovanile, con l’obiettivo di diffondere valori di rispetto, responsabilità e cittadinanza attiva.

“Serve un patto educativo forte e duraturo, che rimetta al centro la scuola, la famiglia e la comunità come presidi di legalità e coesione sociale”, afferma il CNDDU. “Ogni ritardo nel rispondere a episodi di questo tipo rischia di aprire la porta a fenomeni ancora più gravi, difficili da controllare e da sanare”.

L’auspicio è che le istituzioni locali raccolgano l’allarme lanciato da docenti e cittadini, traducendo la preoccupazione collettiva in azioni concrete di prevenzione e inclusione. Perché la sicurezza urbana non passa solo dal controllo, ma soprattutto dall’educazione.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori