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Il caso

“Esami di Stato e caldo rovente”: i docenti chiedono climatizzazione immediata nelle scuole

Il Coordinamento Nazionale per i Diritti Umani lancia l’allarme: “Temperature estreme a Sud, rischio per la salute di studenti e insegnanti. Il Ministero intervenga con un piano urgente”

Esami di maturità (foto d'archivio)

Esami di maturità (foto d'archivio)

TARANTO – Con l’arrivo dell’estate e l’imminente inizio degli Esami di Stato, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani solleva una questione ormai non più rimandabile: l’assenza di sistemi di climatizzazione nelle scuole italiane, in particolare nel Mezzogiorno. L’organizzazione ha indirizzato un appello formale al Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, chiedendo interventi rapidi e strutturali per affrontare l’ondata di caldo eccezionale che si prevede nei prossimi giorni.

«Studenti e docenti sono costretti ad affrontare prove decisive in condizioni climatiche insostenibili – denuncia il presidente del CNDDU, professor Romano Pesavento –. Le alte temperature, unite allo stress emotivo degli esami, mettono a rischio il benessere e la salute di migliaia di persone, in particolare di chi convive con fragilità o patologie croniche».

Il Coordinamento non usa mezzi termini: è inaccettabile che in un Paese moderno, che si proclama attento alla qualità dell’istruzione, gli ambienti scolastici siano ancora privi di soluzioni adeguate contro il caldo estremo. «Il diritto allo studio e il diritto al lavoro in ambienti salubri – si legge nel comunicato – sono sanciti dalla Costituzione e dalle convenzioni internazionali. La climatizzazione non è un lusso, ma un obbligo etico e istituzionale».

Tra le richieste rivolte al Ministero spiccano quattro azioni immediate:

  • l’attivazione di una task force per monitorare le scuole a rischio,
  • l’adozione di un piano nazionale di adeguamento climatico a partire dal 2025,
  • l’erogazione di fondi straordinari per installare impianti fissi o portatili nelle scuole secondarie,
  • e l’introduzione di protocolli sanitari per proteggere studenti e personale scolastico in presenza di eventi meteo estremi.

Secondo il CNDDU, la risposta deve essere urgente e strutturale, non limitata a soluzioni temporanee. «Solo con investimenti concreti e programmazione seria – conclude Pesavento – possiamo garantire scuole inclusive, sicure e rispettose della dignità di chi le vive ogni giorno».

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