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Taranto

Senz'acqua e sotto sgombero: la protesta in via Giovine. Ora minacciano di lanciarsi nel vuoto. Il video

Le famiglie dello stabile evacuato annunciano azioni clamorose in vista del ballottaggio. Denunciano il distacco delle utenze e la mancanza di alternative abitative

Lo stabile sgomberato in via Giovine

Lo stabile sgomberato in via Giovine

Senz'acqua e sotto sgombero: torna la protesta in via Giovine a Taranto

TARANTO – L’acqua è stata chiusa, ma loro non intendono lasciare le proprie abitazioni. I residenti dello stabile sgomberato in via Giovine annunciano una protesta che potrà arrivare anche ad azioni eclatanti durante le operazioni di voto per i referendum e il ballottaggio di domenica 8 e lunedì 9 giugno. 

Ma la tensione sta rapidamente toccando livelli di guardia. 

Due giovani donne, tra le persone coinvolte nella protesta, sono salite sul terrazzo del palazzo e si sono esposte proprio sul cornicione danneggiato. La loro protesta è cominciata intorno alle ore 13.30. Sul posto sono arrivati poco dopo gli agenti della Polizia di Stato, un mezzo del 118 e diverse unità dei Vigili del Fuoco, dotate anche di autoscala. Gli operatori delle Volanti hanno avviato un contatto telefonico con le due manifestanti, tentando di tranquillizzarle e di convincerle a rinunciare a qualsiasi gesto estremo. Nel frattempo, i Vigili del Fuoco hanno predisposto un materasso di sicurezza per attutire eventuali cadute e prevenire gravi conseguenze.

I nuclei familiari coinvolti, ancora presenti all’interno dell’edificio nonostante l’ordine di evacuazione, hanno scoperto con sgomento che il distacco dell’acqua non è legato a morosità nelle bollette, come inizialmente temuto. A chiedere la sospensione del servizio sarebbe stato lo stesso Comune di Taranto, fatto che ha acceso ulteriormente gli animi. Ora il timore è che anche la fornitura elettrica venga interrotta.

La vicenda trae origine da quanto accaduto a inizio maggio, quando una porzione del cornicione dell’edificio è crollata, rendendo instabile la struttura. L’amministrazione comunale ha disposto lo sgombero immediato per motivi di sicurezza. Circa 20 famiglie si sono ritrovate in strada, senza una soluzione alternativa e senza possibilità economiche per finanziare i necessari lavori di messa in sicurezza.

La tensione è rapidamente salita. Alcuni residenti sono scesi in strada e hanno bloccato il traffico su via Cesare Battisti, costringendo all’intervento la Polizia Locale e la Polizia di Stato, chiamata a garantire l’ordine pubblico. Da allora, la situazione è rimasta sospesa, senza risposte chiare né soluzioni stabili.

Le famiglie coinvolte rifiutano di lasciare lo stabile e chiedono con forza l’assegnazione di alloggi alternativi, lamentando l’abbandono da parte delle istituzioni. Il distacco dell’acqua è vissuto come un’ulteriore forma di pressione per forzarne l’uscita.

Intorno alle 18 l'allarme è rientrato, ma quelle famiglie attendono ancora risposte. 

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