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Lecce
04 Giugno 2025 - 08:23
I controlli della Guardia di Finanza di Lecce
LECCE – Una frode fiscale articolata e ben congegnata è stata smantellata nei giorni scorsi dai finanzieri del Comando Provinciale di Lecce, che hanno eseguito un sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo superiore a 2.300.000 euro, su disposizione del Gip del Tribunale di Lecce. Il provvedimento ha colpito una società di capitali con sede a Casarano e due soggetti operanti nel settore edilizio, accusati di gravi irregolarità fiscali.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, hanno portato alla luce un meccanismo fraudolento basato sul trasferimento dissimulato di beni tra due società riconducibili allo stesso nucleo familiare. La prima, pesantemente indebitata con il fisco e in procinto di essere liquidata, è stata progressivamente svuotata del proprio patrimonio, poi trasferito – in modo frazionato – a una nuova realtà imprenditoriale, creata con lo scopo di continuare l’attività eludendo le pendenze tributarie pregresse.
Secondo gli investigatori, la cessione d’azienda è stata volutamente mascherata, in modo da sottrarre al fisco risorse rilevanti e perpetrare un’evasione dell’Iva su scala milionaria, con gravi danni per l’erario e il sistema economico locale. L’intero schema, ritenuto fittizio, ha consentito agli amministratori di mantenere attiva l’impresa sotto altra veste, aggirando la riscossione coattiva dei debiti tributari accumulati nel tempo.
L’operazione è nata da una verifica fiscale avviata lo scorso anno nei confronti della società di nuova costituzione. Durante i controlli, la Guardia di Finanza ha scoperto ricavi non dichiarati per oltre 1.300.000 euro, oltre alla presenza di 73 lavoratori irregolari, 26 dei quali completamente in nero. Per quest’ultima violazione è stata applicata la cosiddetta maxi-sanzione prevista dalla normativa sul lavoro sommerso.
Tra i beni sottoposti a sequestro figura anche un intero complesso immobiliare a uso residenziale e commerciale, oltre a ingenti somme depositate su conti correnti riconducibili agli indagati e alla società.
Le Fiamme Gialle, in stretta collaborazione con la Procura di Lecce, evidenziano come l’evasione fiscale e l’impiego di manodopera irregolare rappresentino un grave vulnus per l’economia sana, alterando la concorrenza tra imprese e sottraendo risorse fondamentali per i servizi pubblici e il sostegno alle fasce più fragili della popolazione.
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