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Taranto

Vertenza ex Isolaverde, i Cobas: “Serve un decreto urgente per salvare 80 famiglie”

Lavoratori senza reddito da maggio, tutto bloccato in attesa del progetto Green Belt. Il sindacato: “I fondi ci sono, ma serve il via libera del Governo”

I lavoratori ex “Taranto Isola Verde”

I lavoratori ex “Taranto Isola Verde”

TARANTO – È fissato per venerdì 6 giugno 2025 alle 10, davanti alla Prefettura di Taranto, l'incontro convocato dai Cobas Lavoro Privato per fare il punto sulla drammatica vertenza degli ex dipendenti di Isolaverde, rimasti senza alcuna forma di sostegno economico da oltre un mese.

Secondo quanto denunciato dal sindacato, da maggio più di 80 famiglie sono senza reddito, in attesa del reintegro lavorativo previsto nell’ambito del progetto “Green Belt”, finanziato con i fondi del Just Transition Fund (JTF) e destinato all’area jonica. Tuttavia, il rientro effettivo a lavoro non potrà avvenire prima dell’inizio del 2026, lasciando così i lavoratori in una situazione di totale incertezza economica per almeno altri 7 mesi.

Una possibile soluzione – spiegano i Cobas – è stata individuata nella disponibilità di circa 10 milioni di euro già nelle casse della Regione Puglia, fondi destinati ad ammortizzatori sociali. Ma la Regione non ha facoltà legislativa per sbloccare autonomamente le risorse: serve una decretazione d’urgenza del Governo centrale.

Per accelerare l’iter, il sindacato ha avviato un presidio permanente e ha coinvolto i 4 parlamentari jonici, dei quali 3 hanno già manifestato piena disponibilità, impegnandosi direttamente nei confronti della Task Force Regionale per l’Impiego.

Durante l’incontro del 22 maggio scorso, la Task Force ha accettato di redigere una bozza di emendamento da inserire nel decreto urgente, passaggio fondamentale per portare la questione al vaglio del Governo. È stata quindi convocata una nuova riunione per giovedì 5 giugno a Bari, alla quale parteciperanno i parlamentari, le istituzioni coinvolte e lo stesso sindacato, con l’obiettivo di verificare il testo predisposto e dare il via libera definitivo alla sua presentazione.

Il 6 giugno sarà quindi l’occasione per informare i cittadini e i media sull’esito del vertice barese e sul futuro della vertenza.

Il coordinatore provinciale dei Cobas, Salvatore Stasi, ha ribadito che “le famiglie coinvolte non possono più aspettare. La politica deve intervenire ora, perché non è tollerabile che risorse già disponibili restino ferme per mancanza di un atto normativo”.

Il presidio e la mobilitazione andranno avanti fino a quando non arriveranno risposte certe. Intanto, l’appello del sindacato si rivolge anche agli organi di stampa, invitati a partecipare alla conferenza davanti alla Prefettura per accendere i riflettori su una crisi che rischia di aggravarsi giorno dopo giorno.

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