Cerca

Cerca

Trani

È polemica sul nuovo regolamento per l'assistenza scolastica ai diversamente abili

L’ex consigliera comunale Mariagrazia Cinquepalmi denuncia: "Con il nuovo requisito burocratico, centinaia di alunni rischiano di perdere l’educatore a scuola. Una scelta ingiusta e discriminatoria"

Aula scolastica

Aula scolastica

TRANI – Una denuncia forte, circostanziata, destinata a sollevare un ampio dibattito cittadino. Mariagrazia Cinquepalmi, ex consigliera comunale e figura attiva nel mondo della cittadinanza solidale, accusa pubblicamente il Comune di Trani per quella che definisce una scelta burocratica che rischia di compromettere i diritti di numerosi alunni con disabilità.

Il riferimento è al nuovo Regolamento comunale sull’accesso al servizio di assistenza educativa specialistica scolastica, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale lo scorso 16 aprile 2025. Al centro della contestazione, l’articolo 8 del documento, che impone tra i requisiti di accesso il possesso del certificato Inps di disabilità grave.

Secondo Cinquepalmi, questa condizione rischia di escludere almeno la metà degli alunni con disabilità della città, poiché la maggior parte delle scuole e delle Asl basano l’assegnazione del sostegno su altri documenti, come il Verbale di individuazione della disabilità e la Diagnosi Funzionale, e non sul certificato Inps, più difficile da ottenere e associato a specifici benefici economici.

“Chi ha un minimo di conoscenza del settore – afferma l’ex consigliera – sa bene che non tutti i bambini con disabilità sono in possesso di questo certificato Inps, e che l’obbligo di allegarlo alla domanda equivale a escludere sistematicamente una fascia ampia di minori con bisogni educativi speciali”.

Il timore, sottolinea Cinquepalmi, è che l’amministrazione abbia scelto deliberatamente questa strada per limitare l’accesso al servizio e contenere i costi, creando di fatto una barriera “naturale” alle richieste di assistenza educativa.

Nel concreto, l’assenza di un educatore scolastico per 3 ore a settimana per 33 settimane, come previsto dal servizio comunale, comporterebbe per molti bambini la permanenza in aula senza supporto, senza la possibilità di seguire attività mirate o, nei casi più gravi, l’obbligo di rientrare a casa prima della fine delle lezioni.

Un’esclusione definita “rigida e discriminatoria”, che secondo l’ex consigliera si traduce nella negazione del diritto all’istruzione e della pari dignità tra studenti, violando gli articoli 3 e 34 della Costituzione oltre che i principi sanciti dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia nel 2009.

Cinquepalmi invita le famiglie, le associazioni dei genitori e i dirigenti scolastici a reagire con determinazione, valutando azioni legali, segnalazioni al Garante per l’Infanzia e al Difensore civico regionale, oltre a un coinvolgimento della stampa e dell’opinione pubblica.

“Serve – ha concluso – una modifica immediata del Regolamento che includa tutti gli alunni certificati con bisogno assistenziale, anche in assenza del documento INPS. Non possiamo permettere che, nel 2025, in una città come Trani ci siano ancora disabili di “serie B” nel sistema scolastico”.

Una battaglia che tocca corde profonde e che rilancia, ancora una volta, il tema della piena inclusione come sfida culturale prima ancora che amministrativa.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori