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Bari

Emergenza idrica, “Condotta dal Molise bloccata da anni di parole. Zero fondi, zero soluzioni”

Il consigliere regionale Antonio Tutolo torna a chiedere l’investimento di 90 milioni per l’opera idrica: “Basta promesse, mentre si spreca acqua dolce in mare e si ipotizzano progetti da 900 milioni con l’Albania”

Crisi idrica, chiesto stato di calamità

Invasi vuoti

BARI – “Novanta milioni per una soluzione reale, contro i novecento per un’ipotesi rischiosa e costosa”. Con queste parole il consigliere regionale Antonio Tutolo, capogruppo di Per la Puglia, torna a scuotere le istituzioni sul tema della crisi idrica che da anni colpisce Puglia e Molise, rilanciando la proposta della condotta del Liscione, diga molisana che oggi riversa inutilmente in mare acqua dolce.

“Finalmente vedo un consenso trasversale su questo tema, sia da parte della Regione sia della politica in generale”, ha dichiarato Tutolo, “ma le intese da sole non bastano. Senza fondi restano solo parole”.

La proposta sul tavolo è nota da tempo: realizzare un’infrastruttura in grado di convogliare l’acqua in eccesso dalla diga del Liscione verso i territori pugliesi, sfruttando una risorsa oggi sprecata e garantendo un approvvigionamento stabile a due regioni sempre più colpite dalla siccità. Il costo stimato è di 90 milioni di euro.

A fronte di questa ipotesi concreta, il consigliere boccia duramente il progetto parallelo di importazione d’acqua dall’Albania, che prevederebbe un investimento di circa 900 milioni, a cui si aggiungerebbero i costi di potabilizzazione e i rischi geopolitici. “Ci si ostina a inseguire un’idea dieci volte più cara e dieci volte più incerta”, incalza Tutolo, che mette in guardia su eventuali futuri blocchi all’erogazione da parte dello Stato estero.

“Dopo cinque anni di pressing costante, proteste, incontri istituzionali tra Bari e Campobasso, dopo aver coinvolto personalmente il presidente molisano Roberti, non accetterò che tutto finisca nel nulla”, afferma il consigliere, sottolineando di essere pronto a insistere su ogni livello istituzionale per ottenere il via libera definitivo.

“Non ci servono fiumi di promesse, ma acqua vera. E ora”, conclude Tutolo, chiedendo al governo e alla Regione di passare dalle parole ai finanziamenti concreti.

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