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Taranto

Intestano un'azienda a un senzatetto per ottenere finanziamenti milionari: due imprenditori nei guai

La Procura contesta anche la mancata consegna dei libri contabili dopo il fallimento e punta alla bancarotta fraudolenta

Il Tribunale

Il Tribunale di Taranto

TARANTO - Nuovo capitolo dell’inchiesta che vede coinvolti due imprenditori della provincia jonica, già accusati di truffa aggravata, sostituzione di persona e circonvenzione di incapace. Ora la Procura ha formalmente contestato anche il reato di bancarotta fraudolenta, alla luce del fallimento della società di costruzioni al centro dello scandalo.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due – un 52enne tarantino e un 39enne di Grottaglie – avrebbero utilizzato un senzatetto come prestanome, intestandogli formalmente una ditta attiva nel settore edilizio, allo scopo di ottenere finanziamenti pubblici per un totale di 1,2 milioni di euro.

La notizia è stata rilanciata dalla Gazzetta del Mezzogiorno.

Il trucco, però, non ha retto a lungo: la società è fallita e le indagini, condotte dai finanzieri del Gruppo di Taranto, hanno portato alla luce una gestione opaca e priva di tracciabilità contabile. I due indagati, infatti, non avrebbero mai depositato i libri contabili, con l’obiettivo – secondo l’accusa – di procurarsi un indebito profitto a danno dei creditori.

In origine le persone coinvolte erano tre, ma nel corso delle indagini uno dei sospettati è deceduto, lasciando proseguire l’azione giudiziaria nei confronti degli altri due.

Il quadro accusatorio si aggrava dunque con l’aggiunta del reato di bancarotta, che si somma a quelli già ipotizzati.

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