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Trinitapoli

Vito Musciolà al contrattacco: "Forza Italia non è una bandiera da usare a convenienza"

Il segretario cittadino replica duramente ai consiglieri Muoio, Cicinato e Clemente: "Non rispettano lo statuto, parlino a titolo personale. Ora basta polemiche, servono risposte per la città"

Mauro d'Attis, Vito Musciolà e Dario Damiani

Mauro d'Attis, Vito Musciolà e Dario Damiani

TRINITAPOLI – Il confronto interno a Forza Italia si fa sempre più aspro e dalle parole si passa a una vera e propria resa dei conti. A rompere il silenzio è il segretario cittadino Vito Musciolà, che replica punto su punto alle dichiarazioni dei consiglieri comunali Muoio, Cicinato e Clemente, accusandoli di aver violato le regole interne del partito e di agire in maniera autonoma, senza alcun coordinamento con la segreteria locale.

Musciolà contesta apertamente la legittimità delle posizioni espresse dai tre esponenti, sottolineando che lo Statuto di Forza Italia, redatto nel 1994 da Silvio Berlusconi, impone che ogni rappresentante istituzionale agisca in sintonia con la dirigenza territoriale. "Chi intende parlare a nome del partito – afferma – deve rispettare le regole condivise. In caso contrario, si esprima a titolo personale, senza usare il simbolo e l’identità di Forza Italia come strumento opportunistico".

Il nodo centrale dello scontro resta il nuovo piano per la viabilità e la sicurezza urbana, sul quale Musciolà aveva già espresso perplessità. Alle accuse ricevute, il segretario risponde ricordando che la sua è una voce legittima, espressa da chi è stato eletto all’unanimità durante il congresso cittadino, e che non può essere messa in discussione da chi – osserva – "ha preferito auto-congelarsi al momento della partecipazione democratica, per poi riapparire all'improvviso tentando di delegittimare il direttivo eletto".

Alle critiche sulle sue competenze politiche, Musciolà ribatte con un riferimento diretto alla propria attività imprenditoriale. "Dal 2004 – spiega – porto avanti la mia impresa affrontando con responsabilità ogni sfida del settore. Non ho bisogno di incarichi comunali per analizzare i problemi della viabilità. Parlo con cognizione di causa, non per improvvisazione".

Poi l'appello alla responsabilità. "Il mio ruolo mi impone di vigilare su tutto ciò che viene fatto in nome del partito a Trinitapoli. E lo farò con serietà, come un buon padre di famiglia, sempre nel rispetto della comunità e delle regole democratiche". Il messaggio ai tre consiglieri è chiaro: "Leggano attentamente lo statuto, si confrontino con la segreteria e mettano da parte i personalismi".

Nel finale, Musciolà chiude ogni spiraglio a ulteriori polemiche. "Questa vicenda ha già rubato fin troppo spazio ai veri problemi della città. Trinitapoli ha bisogno di interventi sulla viabilità, sulle infrastrutture, sui servizi ai cittadini. Non possiamo continuare a perdere tempo dietro alle schermaglie interne".

Ma non manca la risposta alle offese personali ricevute, in particolare all’essere stato definito "stolto". "Chi insulta, rivela molto più di sé stesso che della persona che intende colpire. La politica ha bisogno di confronto, non di aggressioni verbali".

Conclude così, Vito Musciolà, il suo intervento, nel tentativo di riportare il dibattito all’interno di Forza Italia su un binario costruttivo, pur senza arretrare di un passo.

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