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Taranto
01 Giugno 2025 - 06:52
Massimo Ferrarese
TARANTO – Due terzi del cammino sono alle spalle e si comincia a vedere il traguardo di questa autentica maratona amministrativa che porterà Taranto a diventare per quindi giorni capitale mondiale dello sport. Mancano poco più di 14 mesi al fischio d’inizio dei XX Giochi del Mediterraneo, ma a Taranto si lavora come se il conto alla rovescia fosse già agli sgoccioli.
Massimo Ferrarese, Commissario straordinario nominato con decreto della Presidenza del Consiglio il 25 maggio 2023, racconta due anni vissuti superando ostacoli, con sprint imprevisti e traguardi già superati. In questi giorni ha superato i 2 anni dalla nomina (la Corte dei Conti dette il via libera definitivo il successivo 5 giugno) ed è giunto a poco più di un anno dalla cerimonia inaugurale prevista per il 21 agosto 2026. Giochi che proseguiranno sino al 3 settembre. Massimo Ferrarese, originario di Francavilla Fontana, è un imprenditore e politico con una lunga esperienza nel settore sportivo e amministrativo. Ha ricoperto ruoli di rilievo come presidente della Provincia di Brindisi e della New Basket Brindisi, squadra di basket di Serie A.
In due anni è praticamente cambiato tutto.
«Quando sono arrivato – sorride Ferrarese – eravamo praticamente all’anno zero e il Comitato Giochi aveva perso praticamente 4 anni e mezzo dalla data in cui venne decisa la sede di Taranto. E del resto, la mia nomina è arrivata proprio per dare una scossa. E in due anni non ci siamo risparmiati. Con il gruppo di lavoro che ho creato, ogni giorno di questi 2 anni è stato utilizzato per recuperare il tempo perduto».
Ferrarese ricorda soprattutto i primi complicatissimi mesi dopo il suo insediamento: «Il masterplan delle opere, per una serie incredibile di intoppi, fu possibile presentarlo solo il 20 dicembre 2023. In pochissimi mesi abbiamo dovuto progettare tutti gli impianti, tenere tutte le conferenze di servizi necessarie, fare tutte le verifiche tecniche e indire le gare di appalto in giorni infiniti di lavoro e di impegno. E ancora, dopo l’aggiudicazione abbiamo dovuto tradurre le intenzioni in opere concrete, facendo in modo che tutti i lavori potessero cominciare. E pensate che in appena due mesi tra gennaio e febbraio gli appalti più importanti, quelli che avevano importi anche da 60 milioni, sono partiti».
In effetti è stato un impegno mastodontico: basti pensare che i lavori per presentarsi al meglio all’appuntamento con i Giochi hanno riguardato ben 41 impianti dislocati su 4 province (Taranto, Bari, Brindisi e Lecce) e di questi ben 38 sono stati avviati e sono perfettamente in linea con i tempi previsti, ossia il 92,7 per cento delle strutture.
L'analisi dell'andamento dei lavori che mostra il 92,7 per cento dei lavori in corso d'opera
Come detto la cerimonia inaugurale dei XX Giochi del Mediterraneo si terrà il 21 agosto 2026 a Taranto. Inizialmente prevista per giugno, la data è stata posticipata per motivi climatici e per evitare sovrapposizioni con altri eventi sportivi internazionali, come i Mondiali di calcio FIFA 2026, garantendo così la partecipazione di atleti di alto livello e una maggiore visibilità mediatica. La cerimonia di apertura si svolgerà presso lo Stadio Erasmo Iacovone, attualmente oggetto di ristrutturazione per l'occasione.
E proprio lo stadio Iacovone rappresenta sicuramente il banco di prova più complesso da affrontare per Ferrarese, ma anche il fiore all’occhiello del suo impegno.
«Quando sono arrivato – ricorda il Commissario Straordinario – sembrava un’impresa disperata. Tanto che leggevo da più parti che sarebbe rimasto quello che era (c’era anche chi ipotizzava di trasferire la cerimonia di inaugurazione altrove proprio per evitare una magra figura, ndr). Nel masterplan precedente vi erano solo 18 milioni disponibili, con quella somma era impossibile fare qualcosa di dignitoso. È stata una battaglia campale, ma alla fine ne ho fatti aggiungere altri 40 ed ora è un progetto capolavoro che porterà Taranto ad avere un impianto tra i più belli e funzionali d’Europa. I lavori sono in corso e non vedo l’ora di ammirare quell’opera che restituirà orgoglio ai tarantini».
E qui, però, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio paradosso: Taranto avrà un impianto che tutta Italia ci invidierà e domenicalmente non avremo una squadra all’altezza di quella struttura. Anzi, non avremo nessuna squadra di alcun tipo.
«Anche per questa ragione – controbatte deciso Massimo Ferrarese – da cittadino che apprezza e ama Taranto, ho dato vita alla “Fondazione per il Mediterraneo” che si batterà al fianco di chi volesse rilevare il calcio a Taranto per riportare i rossoblù esattamente dove meritano».
Ma per avere una Taranto all’altezza dell’evento planetario che l’aspetta lei ha varato un progetto parallelo, una sorta di rigenerazione urbana non codificata, che potrebbe diventare una ulteriore opportunità per i tarantini: nascondere alcune brutture con le cosiddette “opere di contesto”. Di che si tratta?
«Non ne dovrei parlare, ma le anticipo solo qualcosa: l’obiettivo è quello di impiegare in modo razionale e lungimirante i fondi rinvenienti dai ribassi d’asta delle gare d’appalto che abbiamo aggiudicato e altri risparmi che abbiamo messo da parte in questi mesi per realizzare piccoli interventi di risanamento urbano in prossimità degli impianti che stiamo realizzando. Taranto non può accogliere atleti e turisti con impianti moderni ma quartieri degradati.
Ecco perché abbiamo avviato un piano per realizzare “opere di contesto”: piccole ma decisive azioni di risanamento urbano nelle aree vicine agli impianti. Vogliamo realizzare piazzette, giardini, risanare pezzi di città e presentarli al mondo. Ma anche qui, non le nascondo che è stato un percorso affatto semplice. Basti dire che i ribassi d’asta diventano soldi concreti solo dopo che le opere sono realizzate e collaudate. Ma a quel punto sarebbe troppo tardi. Ci troveremmo a pochi giorni dai Giochi e non avremmo la possibilità di realizzare nulla. Ecco allora che è necessario mettere in campo un protocollo d’intesa con il Comune per risolvere il problema e accelerare anche su questo fronte».
E ci risulta che a giorni si vedrà con il Commissario del Comune di Taranto, Giuliana Perrotta, proprio per questa ragione.
«Confermo, ho trovato nel Commissario Perrotta una sponda istituzionale straordinaria. Lei ha anche suggerito 3 progetti che vanno proprio in questa direzione. Ma non posso anticipare nulla. Sarà lei a svelare tutto».
Però ci può anticipare almeno uno dei suoi progetti. Un progetto-simbolo cui tiene molto?
«È vero, oltre quelli proposti dalla dottoressa Perrotta, io ne ho previsti all’incirca una decina e tra questi ce n’è uno a cui tengo tantissimo: recuperare un giardino abbandonato, rimetterlo in vita e dedicarlo ai bambini di Taranto. Sarà un lascito prezioso per il futuro di questa città».
Per il momento ci si ferma qui. L’intera intervista al Commissario straordinario per i Giochi del Mediterraneo, Massimo Ferrarese, la potrete leggere sul settimanale Buonasera in distribuzione a partire da venerdì 6 giugno
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