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Taranto

Minacce alla figlia di Meloni, l'on. Iaia: «Pericolosa escalation di odio verso il presidente del Consiglio»

Individuato l'autore. Dura condanna da istituzioni e politica. Il deputato di FdI alla premier: “La incoraggiamo ad andare avanti con determinazione”

Dario Iaia

Dario Iaia

TARANTO - È un docente di un istituto superiore della provincia di Napoli l’autore delle gravi minacce rivolte alla figlia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. A identificarlo sono stati gli agenti della Polizia postale, che hanno fatto luce sull’origine di un messaggio diffuso sui social, in cui si augurava alla bambina la stessa tragica fine della giovane uccisa ad Afragola.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato sanzioni. “Chi con le sue azioni si rende indegno del ruolo che ricopre – ha dichiarato – sarà oggetto di provvedimenti da parte degli organi competenti del Ministero”.

L’episodio ha suscitato un’ondata di sdegno e di solidarietà. Giorgia Meloni ha definito quanto accaduto il segno di un “clima malato”, denunciando il degrado del confronto pubblico e la crescente aggressività che colpisce anche gli affetti più intimi.

Sul caso è intervenuto anche il deputato ionico di Fratelli d’Italia, Dario Iaia, che ha condannato senza mezzi termini quanto accaduto. “Assistiamo a una pericolosa escalation di odio verso il nostro presidente del Consiglio – ha dichiarato – e tutto questo è intollerabile. La politica dovrebbe essere un luogo di confronto, non uno sfogatoio per rabbia, frustrazione o invidia sociale”.

Iaia, che è anche presidente provinciale di FdI a Taranto, ha espresso vicinanza a Meloni, invitandola a non arretrare di fronte alle intimidazioni. “Siamo al suo fianco – ha aggiunto – e la incoraggiamo ad andare avanti con determinazione. Il nostro impegno resta quello per l’Italia e per il benessere dei cittadini, ma nessuna battaglia può essere condotta se prima non si ristabilisce il rispetto, anche tra avversari politici”.

L’episodio, che ha scosso anche il mondo della scuola, riporta l’attenzione sulla responsabilità del linguaggio pubblico e sulla necessità di proteggere i minori, che devono restare sempre fuori da ogni tipo di aggressione verbale o strumentalizzazione.

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