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Lavoro

Tra intelligenza artificiale, benessere mentale e flessibilità, ecco la sfida delle imprese moderne

In Puglia previste oltre 111.000 assunzioni entro luglio. Il futuro dell’occupazione si gioca su formazione, inclusione e nuovi modelli organizzativi: secondo Hays Italia, le aziende dovranno saper colmare il divario di competenze e puntare sul potenziale umano per restare competitive

Studenti al computer

Studenti al computer

BARI – Il mercato del lavoro si prepara a un 2025 complesso e sfidante. Secondo un’analisi condotta da Hays Italia, società internazionale di recruiting, manager, imprenditori e responsabili delle risorse umane dovranno affrontare una serie di cambiamenti epocali, incentrati sull’evoluzione delle tecnologie, l’equilibrio tra vita privata e lavoro, la crescita del benessere psicologico come asset strategico e la promozione concreta della diversità.

L’intelligenza artificiale sarà la grande protagonista del nuovo scenario, ma non senza criticità: cresce infatti la difficoltà delle aziende nel riconoscere i veri esperti dai cosiddetti “pseudo-professionisti”. Sebbene l’utilizzo di strumenti basati su IA Generativa sia aumentato dal 20% nel 2023 al 43% nel 2024, la sfida per il prossimo anno sarà selezionare competenze autentiche e saper guardare oltre le applicazioni più comuni, come la produttività o l’automazione, per abbracciare usi più strategici e trasversali.

Altro fronte caldo è il crescente divario tra le competenze richieste dal mercato e quelle effettivamente disponibili. La trasformazione tecnologica accelera, ma la forza lavoro non tiene il passo. Settori come Tech, Ingegneria, Life Sciences e Finanza soffrono una carenza globale di profili qualificati. A livello mondiale, il 50% dei lavoratori ha più di 8 anni di esperienza, mentre nei mercati emergenti come India, Colombia, Malesia e Polonia dominano le giovani leve con meno di 3 anni alle spalle. Per ridurre questa distanza, Hays suggerisce piani di formazione continua e strategie di "Hire-Train-Deploy", che puntino a trasformare i talenti esistenti in nuove figure specializzate. In Italia, l’85% delle aziende investirà quest’anno in formazione HR, con il 41% delle risorse destinate a corsi professionali, il 40% alla fidelizzazione del personale e il 31% alla riorganizzazione aziendale.

Centrale sarà anche la capacità di garantire un equilibrio sostenibile tra vita lavorativa e privata. Il 45% dei lavoratori ha segnalato nel 2024 difficoltà significative nella gestione del tempo, soprattutto per via dello stress, delle distanze casa-lavoro e delle esigenze familiari. Lo smart working emerge come leva cruciale per trattenere i talenti: il 68% dei professionisti cambierebbe lavoro se venisse eliminato il lavoro da remoto, percentuale che sale al 72% tra le donne. Un ulteriore 7% afferma che si licenzierebbe anche senza avere un’alternativa. I più critici risultano essere i giovani tra 25 e 34 anni, impiegati in grandi aziende in posizioni junior o intermedie.

Il benessere mentale entra finalmente nelle priorità delle imprese, ma resta ancora marginale nella cultura aziendale. Solo il 35% delle organizzazioni offre programmi strutturati su questo tema, mentre i lavoratori lo considerano ormai essenziale. Tra le iniziative da rafforzare, Hays elenca consulenze psicologiche, programmi anti-stress, attività fisiche e coaching, oltre a eventi di team building per consolidare il senso di appartenenza.

Anche i temi della diversità, equità e inclusione saranno decisivi nel costruire aziende più giuste e competitive. Sebbene negli ultimi anni si sia registrato un avanzamento, restano forti criticità: il 37% dei professionisti individua ancora il pregiudizio di genere come principale ostacolo per le donne, seguito da rigidità organizzativa (28%), divario salariale (26%) e assenza di mentoring (9%). Secondo Hays, la creazione di ambienti realmente inclusivi non è solo una questione etica, ma un elemento chiave per la retention dei talenti e la capacità innovativa delle imprese.

In questo scenario ricco di sfide, i dati sull’occupazione in Puglia offrono però un quadro incoraggiante. Nel 2024 il tasso di occupazione è salito al 51,2%, rispetto al 45,5% del 2018. E le prospettive per i mesi estivi sono positive: da maggio a luglio le aziende pugliesi prevedono di assumere 111.670 persone, con una crescita del 13,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. In testa per nuovi ingressi c’è Bari con 41.770 assunzioni, seguita da Lecce (27.830), Foggia (18.370), Taranto (13.230) e Brindisi (10.470). Le province più dinamiche in termini di crescita percentuale sono Bari (+19,7%) e Brindisi (+17,6%).

Il futuro del lavoro non si gioca solo sulle tecnologie, ma sulla capacità delle imprese di guardare alle persone. Come sottolinea Manuela Vergano, direttrice di Hays Italia, “il vero vantaggio competitivo sarà umano: chi saprà investire nelle persone, nella loro formazione, nella loro salute e nel loro benessere, sarà pronto a guidare il cambiamento”.

Fonte: Elaborazione HAYS su base dati "Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior"
Provincia Entrate previste nel periodo
maggio - luglio 2025
Variazione %
maggio - luglio 2025 / maggio - luglio 2024
Bari 41.770 19,7%
Lecce 27.830 3,2%
Foggia 18.370 12,4%
Taranto 13.230 14,6%
Brindisi 10.470 17,6%
Totale Puglia 111.670 13,2%

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