L’iniziativa mira a facilitare progetti reversibili e flessibili, in grado di offrire servizi alla comunità senza alterare la destinazione d’uso urbanistica definitiva, ma anzi anticipando in forma sperimentale alcuni obiettivi del futuro piano regolatore. L’utilizzo temporaneo si inserisce nel percorso di adeguamento dello strumento urbanistico vigente, in sinergia con le politiche regionali di rigenerazione e sostenibilità ambientale.
“In un momento di transizione tra vecchie e nuove destinazioni urbanistiche, soprattutto lungo la costa cittadina, vogliamo sperimentare formule agili di riuso degli spazi, grazie anche alla collaborazione con operatori locali”, ha dichiarato Iacovone. “È un’alleanza civica per la cura del territorio e per rendere i luoghi più fruibili dai cittadini, con uno sguardo alla pubblica utilità e alla qualità urbana”.
Le proposte dovranno essere sottoposte all’approvazione della giunta comunale, previa istruttoria tecnica positiva, che coinvolgerà la ripartizione Governo del Territorio per i beni privati e quella del Patrimonio per gli immobili comunali. L’intervento sarà consentito solo se conforme ai requisiti di sicurezza, accessibilità, agibilità e tutela della salute.
Secondo il regolamento, l’uso temporaneo non potrà durare più di 3 anni, ma potrà essere prorogato di altri 2, su esplicita richiesta e con atto formale dell’amministrazione. Sarà regolato da una convenzione che stabilisce durata, modalità d’impiego, eventuali adeguamenti da realizzare, oneri a carico dei proponenti e garanzie in caso di inadempimento.
Il progetto parte come sperimentazione, con una prima applicazione nelle aree rientranti nei “territori costieri” del Piano Paesaggistico Regionale. Se darà esito positivo, potrà essere esteso ad altre zone urbane sulla base dei risultati ottenuti e dei processi partecipativi che verranno attivati.
Lo strumento, definito innovativo, ha una duplice funzione: rendere più elastica la pianificazione urbana e al tempo stesso promuovere iniziative culturali, sociali ed economiche vicine ai bisogni reali delle comunità. Gli immobili coinvolti dovranno essere regolarmente esistenti e già agibili, anche rispetto alla nuova funzione temporanea.
Restano esclusi dall’applicazione del provvedimento alcuni ambiti, come gli usi residenziali, le attività ricettive, la produzione industriale, i magazzini, le grandi strutture commerciali, i distributori di carburante, le sale gioco e le scommesse. Il regolamento non si applicherà alle Zone A e B e alle zone agricole primarie di tipo B del vigente Piano Regolatore.
Il nuovo strumento consente così di avviare, in tempi rapidi, esperienze di riattivazione urbana, senza modificare in modo permanente la funzione degli spazi, ma verificandone sul campo l’efficacia e il potenziale impatto sociale e territoriale. Con l’approvazione in Consiglio, la macchina operativa del Comune è già pronta a partire: i primi interventi sono previsti sulla costa nord della città, da sempre al centro dell’attenzione dell’amministrazione.