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Bari

"Pozzi, oleoturismo e cinghiali: la Puglia punta su agricoltura e territorio"

Cia Agricoltori Italiani plaude verso le recenti scelte del Consiglio regionale: norme strategiche per la gestione idrica, la promozione dell’olio e il contenimento della fauna selvatica. E lancia un appello al Governo sul nodo delle cartelle consortili

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Canale per l'irrigazione - archivio

BARI - Due leggi regionali che cambiano il volto dell’agricoltura pugliese. È questo il giudizio netto di Gennaro Sicolo, vicepresidente nazionale e presidente regionale della CIA Agricoltori Italiani, sulle recenti decisioni del Consiglio regionale della Puglia. Il riferimento è all’approvazione della nuova legge sui pozzi e alla normativa che apre ufficialmente la strada all’oleoturismo, entrambe considerate misure storiche e strategiche per il rilancio del comparto primario.

Con il primo provvedimento, osserva Sicolo, si gettano le basi per una gestione più sostenibile e controllata delle risorse idriche, ponendo fine a un vuoto normativo che penalizzava tanto gli agricoltori quanto l’ambiente. Il secondo intervento, quello sull’oleoturismo, proietta invece la Puglia verso una leadership europea nel turismo legato all’olio extravergine, un settore in crescita con ricadute economiche potenzialmente enormi su produzione, commercio e valorizzazione del territorio.

Ma il plauso della CIA non si ferma qui. Sicolo giudica positivamente anche l’apertura della Regione alla creazione di una filiera della carne di cinghiale, in risposta a un’emergenza che ha assunto dimensioni drammatiche. La presenza eccessiva di ungulati nei campi pugliesi, spiega, deve essere trasformata da problema in risorsa. Tuttavia, avverte, gli abbattimenti devono procedere in maniera uniforme in tutta la regione, senza rallentamenti né zone franche.

Un altro tema caldo sul tavolo è quello delle cartelle esattoriali emesse dai consorzi commissariati. Qui il tono di Sicolo si fa più duro. “È inaccettabile la retorica populista di chi banalizza una questione complessa per ottenere consensi facili”, afferma. A suo dire, solo una soluzione strutturale e responsabile potrà sanare i danni subiti dagli agricoltori a causa dell’inefficienza dei consorzi negli ultimi anni.

Da qui il sostegno alla proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, di avanzare al Governo nazionale la richiesta di una rottamazione del pregresso, capace di alleggerire i debiti degli agricoltori senza bloccare l’avvio operativo del nuovo consorzio unico. “Servono scelte vere e praticabili, non scorciatoie irrealizzabili che rischiano di affossare ulteriormente le aziende agricole”, sottolinea Sicolo.

In sintesi, la CIA rivendica il proprio ruolo propositivo nel dialogo istituzionale e incassa una serie di risultati frutto di anni di battaglie sindacali. Ma l’attenzione resta alta: per l’agricoltura pugliese non basta più sopravvivere, serve tornare a correre. E ora, secondo Sicolo, ci sono finalmente le condizioni normative per farlo.

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