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Porti di Puglia, approvato il nuovo quadro strategico: 73 infrastrutture al centro della crescita turistica e logistica

Via libera dalla Giunta regionale al primo assetto integrato della portualità: più servizi, più qualità e sostenibilità. La nautica da diporto traina lo sviluppo locale

Una veduta aerea del Porto di Bari

Una veduta aerea del Porto di Bari

BARI - Con l'approvazione del Quadro di Assetto del Sistema dei Porti regionali, la Regione Puglia compie un passo decisivo verso una gestione moderna e sostenibile della portualità, puntando su qualità dei servizi, valorizzazione del territorio e sviluppo della nautica turistica.

Il documento rappresenta il primo ordinamento strategico del sistema portuale pugliese, nato da un percorso condiviso che ha coinvolto le strutture amministrative regionali, l’Agenzia ASSET, un comitato scientifico di esperti universitari, i Comuni costieri e l’Autorità Marittima.

Dalla mappatura emerge un sistema articolato composto da 73 porti, di cui 67 di interesse regionale e 6 di rilievo nazionale o internazionale, che costituiscono nel complesso la rete portuale della Puglia. Un patrimonio infrastrutturale che oggi trova un quadro unitario di riferimento, utile sia per la programmazione pubblica che per l’iniziativa privata.

Oltre 14.000 posti barca collocano la Puglia al settimo posto in Italia per dotazione nella portualità turistica, un settore in continua espansione e considerato leva strategica per lo sviluppo economico locale. Il Quadro di Assetto mira proprio a rafforzare questa crescita, fornendo strumenti operativi alle amministrazioni locali per migliorare la gestione dei porti minori e incrementare l’attrattività per i diportisti e per gli investitori.

Attraverso schede sito dettagliate, il documento restituisce un’analisi puntuale delle criticità e delle potenzialità delle singole infrastrutture, incentivando una gestione più razionale e qualitativa dei posti barca e l’adeguamento dell’offerta alle esigenze del turismo nautico contemporaneo.

Un ruolo cruciale è affidato anche all’intermodalità: il sistema portuale viene infatti integrato nel più ampio disegno di connessioni urbane e territoriali, che coinvolge ferrovie, assi viari, aeroporti e servizi di trasporto pubblico locale. Quest’ultimo, in particolare, viene ripensato non solo per le esigenze dei pendolari, ma anche per sostenere la mobilità legata al tempo libero, agli eventi culturali e all’offerta turistica del fine settimana.

Il Quadro di Assetto si muove in coerenza con le politiche di sviluppo sostenibile, promuovendo una visione che contrasta il consumo di suolo e protegge le coste, in linea con i principi della green economy e della blue economy.

L’obiettivo dichiarato è potenziare le connessioni tra infrastrutture portuali, comunità locali e comparti produttivi, affinché i porti diventino veri poli di sviluppo integrato. In particolare, i porti minori sono considerati non solo luoghi di accoglienza per i diportisti, ma anche ponti tra cultura, imprese e cittadinanza attiva, capaci di generare valore in territori spesso marginali.

Attraverso questo strumento, la Puglia si dota di una bussola per orientare investimenti pubblici e privati, mirando a una portualità che sia non solo efficiente, ma anche inclusiva, innovativa e rispettosa dell’ambiente. Una scelta strategica che guarda al futuro con l’ambizione di fare del mare una risorsa per tutti.

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