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Regione Puglia

La Puglia promuove l’oleoturismo: nasce la legge regionale per valorizzare l’oro verde

Approvato all’unanimità il disegno di legge che regolamenta visite ai frantoi, degustazioni, musei dell’olio e percorsi culturali tra gli ulivi. Standard minimi, elenco operatori e promozione del territorio

Oleoturismo, la Puglia punta sull’oro verde: via libera alla legge per valorizzare l’extravergine

Olive - ph Joe Vitone

BARI – Con 32 voti favorevoli e nessun contrario, il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la nuova legge sull’oleoturismo, con cui la Puglia si dota di una cornice normativa chiara e aggiornata per valorizzare il patrimonio olivicolo e promuovere una forma di turismo rurale legata alla cultura dell’olio d’oliva.

Il provvedimento definisce standard e requisiti minimi per lo svolgimento delle attività oleoturistiche.

L’obiettivo è rafforzare la multifunzionalità dell’impresa agricola, offrendo agli operatori del settore olivicolo la possibilità di diversificare i redditi e aumentare la sostenibilità economica, anche attraverso l’accoglienza turistica nei luoghi di produzione dell’olio extravergine.

Rientrano nella definizione di oleoturismo le visite agli oliveti, ai frantoi, ai musei dell’olio, alle oleoteche, le degustazioni, le attività didattiche e ricreative legate all’olio e al suo processo produttivo, con una particolare attenzione ai prodotti DOP e IGP.

Potranno esercitare attività oleoturistiche gli imprenditori agricoli singoli o associati, i frantoi, i consorzi di tutela, le cooperative olivicole, i comitati di gestione delle Strade dell’Olio e i soggetti riconosciuti dalla legge regionale 24 del 2022.

Tra i requisiti fissati dal nuovo testo, l’apertura per almeno 3 giorni a settimana, l’adozione di strumenti digitali per la prenotazione, la presenza di materiale informativo in almeno due lingue, la creazione di spazi attrezzati per accogliere i visitatori e la piena accessibilità anche per le persone con disabilità. Le attività di degustazione dovranno rispettare gli standard ambientali europei e non alterare le caratteristiche organolettiche del prodotto.

Viene istituito un elenco regionale degli operatori oleoturistici, a carattere ricognitivo, gestito dalla struttura regionale competente in materia olivicola, senza ulteriori costi per la finanza pubblica. Il nuovo sistema consentirà di uniformare controlli, promozione e vigilanza sul rispetto delle disposizioni.

La legge disciplina anche i casi di sospensione, revoca dell’attività e sanzioni in caso di inosservanza delle norme previste, e prevede una fase transitoria per gli operatori che già svolgevano attività assimilabili all’oleoturismo prima dell’entrata in vigore.

Tra gli emendamenti approvati, spiccano quelli proposti dai consiglieri Casili e Galante (M5S), che armonizzano la capacità ricettiva delle strutture turistiche rurali pugliesi con quanto previsto in altre regioni, eliminando disparità tra comuni.

Un altro emendamento recepisce le disposizioni nazionali sulla sicurezza degli immobili turistici, imponendo anche per le strutture oleoturistiche la dotazione di rilevatori di gas e monossido di carbonio e di estintori portatili conformi alla normativa.

Su proposta del consigliere Napoleone Cera, è stato introdotto l’obbligo, per gli Ambiti Territoriali di Caccia, di avvalersi di periti balistici iscritti all’albo ufficiale, per garantire maggiore sicurezza durante le battute, soprattutto nelle aree con alta densità di fauna selvatica.

Con questa nuova legge, la Puglia consolida il suo impegno nella promozione dell’agricoltura esperienziale e della cultura dell’olio, unendo tradizione, paesaggio e sostenibilità in una proposta turistica che può generare valore economico diffuso nei territori a vocazione olivicola.

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