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Regione Puglia

Sanità, svolta nella programmazione: stop ai contratti annuali e via il tetto alla mobilità attiva

Tre anni di pianificazione per ricoveri e specialistica ambulatoriale. Piemontese: “Più stabilità per le strutture, più servizi per i cittadini. Ora tocca al Governo sbloccare i fondi per i contratti”

L'incontro in Regione con i rappresentanti delle case di cura

L'incontro in Regione con i rappresentanti delle case di cura

BARI - La Regione Puglia punta a cambiare passo nella gestione della sanità accreditata. Da oggi, le strutture private convenzionate non dovranno più attendere ogni anno la firma dei contratti: parte infatti una programmazione triennale per i ricoveri e le prestazioni di specialistica ambulatoriale. Una riforma che punta a garantire continuità, maggiore efficienza e certezze operative, sia alle strutture sanitarie sia ai professionisti impiegati.

A illustrare le novità è stato l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Piemontese, nel corso di una serie di incontri tenuti martedì 27 maggio nella sede dell’Assessorato in via Gentile a Bari, alla presenza dei rappresentanti delle case di cura, dei centri specialistici e degli enti religiosi attivi nel settore sanitario.

Passiamo da una logica annuale a una visione di medio periodo. Questo significa più stabilità per gli operatori e soprattutto servizi più accessibili e puntuali per i cittadini pugliesi”, ha dichiarato Piemontese, sottolineando l'importanza di un cambio di metodo atteso da anni.

Tra gli elementi di maggiore impatto, è stata confermata l’abolizione del tetto alla mobilità attiva, una misura che limita le prestazioni sanitarie rese ai pazienti provenienti da altre regioni. Grazie a un emendamento accolto nell’ultima legge di bilancio, questa restrizione è stata rimossa, nonostante le perplessità iniziali espresse dal Governo centrale, che tuttavia non ha impugnato la norma. Il provvedimento è quindi già operativo e pienamente vigente.

Secondo l’assessore, la rimozione di questo vincolo restituirà competitività alle strutture pugliesi nel panorama nazionale, favorendo l’arrivo di pazienti da fuori regione per trattamenti di media e alta complessità. “È una misura che può aiutarci a contenere il disavanzo derivante dalla mobilità passiva, valorizzando la qualità delle nostre strutture e rafforzando concretamente il diritto alla cura”, ha sottolineato Piemontese.

Infine, l’attenzione si è spostata sul fronte del lavoro, con un appello al Governo nazionale per il rinnovo del contratto collettivo dei dipendenti della sanità privata. L’assessore ha ricordato che si tratta di una priorità che riguarda migliaia di infermieri, operatori socio-sanitari e altri profili professionali. “Ci aspettiamo che da Roma arrivino risorse adeguate per aggiornare i contratti e riconoscere dignità al lavoro di chi ogni giorno è in prima linea nei nostri ospedali e cliniche private”, ha concluso.

Con la nuova programmazione triennale e l’eliminazione dei tetti alla mobilità, la Regione Puglia punta a costruire una sanità più moderna, inclusiva e attrattiva, in grado di competere su scala nazionale e offrire servizi all’altezza delle esigenze dei cittadini.

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