Cerca

Cerca

Bari

Laurea honoris causa a Don Angelo Cassano: “Un uomo che ha fatto dell’inclusione la sua missione”

L’Università di Bari premia l’impegno del parroco di San Carlo Borromeo: lotta alle mafie, vicinanza ai più fragili e una voce chiara contro le ingiustizie del mondo

Laurea honoris causa a don Angelo Cassano conferita dall’Università di Bari Aldo Moro

Laurea honoris causa a don Angelo Cassano conferita dall’Università di Bari Aldo Moro

BARI - Un riconoscimento che non arriva solo dai banchi dell’accademia, ma dalla strada, dalle periferie dell’anima e dalle frontiere della giustizia sociale. Don Angelo Cassano, parroco della chiesa San Carlo Borromeo nel cuore del quartiere Libertà e punto di riferimento dell’associazione Libera Puglia, ha ricevuto la laurea honoris causa in Innovazione sociale e politiche di inclusione conferita dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

Nel corso della cerimonia, svoltasi nell’aula magna dell’ateneo, il rettore Stefano Bronzini ha voluto ricordare la figura di Don Cassano come un testimone concreto di valori civili, definendolo “un pezzo di vita” capace di costruire un percorso di impegno fuori dalle mura accademiche, nel cuore delle difficoltà e del disagio.

“L’ho incontrato più volte – ha dichiarato Bronzini – e ogni volta ho ricevuto da lui sorrisi e parole di conforto, anche per chi, come noi, vive il mondo da una prospettiva laica”. Dopo la lettura del provvedimento ufficiale, firmato dalla ministra dell’Università Anna Maria Bernini, sono stati ricordati l’impegno costante e il rigore morale di Don Angelo nella lotta contro ogni forma di criminalità organizzata, ma anche la cura della memoria delle vittime innocenti e la vicinanza alle loro famiglie, che da anni caratterizzano il suo cammino umano e pastorale.

Nel suo intervento, Don Cassano ha aperto la lectio magistralis con un gesto forte e carico di significato: ha esposto una bandiera della Palestina, spiegando che per lui “non è retorica”. “Dopo l’ennesimo bombardamento su una scuola – ha affermato – non possiamo più restare indifferenti di fronte a questo genocidio che si consuma ogni giorno sotto i nostri occhi”.

La sua voce, appassionata e netta, ha attraversato le pareti dell’università per ricordare che inclusione, memoria e giustizia non sono soltanto parole, ma direzioni precise. E che, come ha dimostrato il suo impegno quotidiano, anche da un altare di periferia si può costruire un'idea di futuro.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori