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Barletta

Confiscati ville, terreni e auto di lusso agli eredi del boss Lattanzio

Il provvedimento, eseguito dai Carabinieri di Bari, è il primo in Puglia a colpire direttamente il patrimonio intestato agli eredi di un esponente di spicco della criminalità organizzata

L'operazione dei carabinieri nella Bat

L'operazione dei carabinieri nella Bat

BARI - Sigilli a sette immobili, due auto e quasi mezzo milione di euro in banca. È questo l’esito del decreto di confisca eseguito questa mattina dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, su disposizione della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia.

Il provvedimento riguarda i beni riconducibili a Ruggiero Lattanzio, 64 anni, ucciso a Barletta il 15 gennaio 2019 in un agguato armato. Figura di rilievo della criminalità organizzata attiva nella provincia di Barletta-Andria-Trani, Lattanzio era più volte finito sotto inchiesta per aver promosso e diretto un’associazione dedita al traffico di droga.

La confisca si basa sulle indagini patrimoniali condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Bari, che hanno fatto emergere con chiarezza come il patrimonio oggi sottratto, già sequestrato il 21 aprile 2023, fosse stato formalmente intestato agli eredi ma in realtà frutto del reimpiego sistematico dei proventi illeciti derivanti dall’attività criminale del capoclan.

Il valore complessivo dei beni supera i 2 milioni di euro e comprende una villa, tre appartamenti di pregio, altre tre unità immobiliari, due autovetture e disponibilità bancarie pari a oltre 476.000 euro.

L’indagine ha ricostruito nel dettaglio le modalità con cui il denaro veniva “ripulito” attraverso i familiari, a fronte di redditi ufficiali del tutto incompatibili con gli investimenti effettuati. Una rete patrimoniale costruita negli anni ‘90 e mantenuta nel tempo grazie a una struttura familiare complice e compattamente al servizio del clan.

Oltre all’ingente valore economico, il provvedimento assume una valenza simbolica e giuridica rilevante, trattandosi del primo caso in Puglia, e tra i primissimi a livello nazionale, in cui la confisca viene estesa direttamente agli eredi di un soggetto mafioso.

L’operazione è il frutto del lavoro congiunto tra magistratura e forze dell’ordine specializzate nelle indagini finanziarie, oggi sempre più centrali nel contrasto ai sistemi criminali evoluti.

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