Santa messa nella chiesa Cuore Immacolato di Maria (foto G. Leva)
Sul ritorno delle celebrazioni eucaristiche alla presenza dei fedeli, riprese ormai da alcune settimane, abbiamo raccolto le esperienze, tutte entusiaste, di alcuni parroci. Don Giacinto Magaldi (San Pio X, Taranto): “Sono stato davvero felice per la ripresa della messa con il popolo. Fino ad allora ho sempre celebrato, secondo disposizioni, a porte chiuse, senza alcuno che rispondesse alle invocazioni: era sconfortante! Mi sono rifiutato in tutto questo tempo di far trasmettere le celebrazioni in streaming, dovendo penalizzare così chi non avesse confidenza con i social. Certo, ora bisogna stare attenti che tutti osservino le disposizioni previste, soprattutto evitando che qualcuno durante la celebrazione si abbassi la mascherina sotto il naso. Meno male che posso contare sul contributo dei miei volontari, che vigilano sui comporta menti dell’assemblea”. Don Luigi Pellegrino (Regina Pacis, Lama): “Alla ripresa ho provato molta emozione nel ritrovarmi alla presenza del popolo di Dio. Non sono stati lamentati problemi nell’osservanza delle normative, anche perché, nei giorni feriali, la situazione in chiesa è facilmente gestibile, grazie al più contenuto numero di posti (trentaquattro), opportunamente contrassegnati dalle coccarde. All’inizio di ogni celebrazione ricordo sempre le disposizioni, alle quali i fedeli si attengono ammirevolmente. La prova più impegnativa è stata nelle domeniche per la maggiore affluenza di partecipanti, accolti nel chiostro che ospita un centinaio di persone: cinque le messe programmate, una delle quali (alle ore 9.30) nella sala di comunità di via Sciabelle”. Fra Vincenzo Chirico (San Pasquale, Taranto): “È stato molto bello rivederci. Ero molto emozionato, come del resto i fedeli. Alla fine della prima celebrazione dopo il lockdown eravamo tutti commossi e solo a causa delle disposizioni in vigore ci siamo trattenuti a stento dall’abbracciarci. I volontari presenti a ciascuna delle messe sono pressocchè inattivi, in quanto c’è piena consapevolezza del comportamento da adottare. Molta disciplina anche durante la comunione: a partire dalle ultime file, cinque persone a turno si recano all’altare, ponendosi sulle linee tracciate a terra”. Don Cosimo Rodia (San Carlo Borromeo, San Marzano):“Alla ripresa sembrava di essere al primo giorno di scuola, per quanto è stato atteso questo momento. Nelle settimane di sospensione della messa con i fedeli, molti hanno assistito alle celebrazioni in streaming, ma certamente non era lo stesso della partecipazione personale. È apparso significativo che la ripresa delle celebrazioni sia avvenuta a maggio, mese della Madonna, e nella festa di San Giovanni Paolo II. Questo lungo ‘digiuno’ dall’Eucarestia ha aiutato a riscoprire l’essenza della fede e l’importanza della preghiera in famiglia”. Don Luigi Larizza (Sacro Cuore, Taranto): “Tutto si sta svolgendo in grande ordine, i fedeli hanno compreso che le disposizioni impartite sono solo per il loro bene. Anche gli anziani si sentono tutelati e stanno venendo numerosi. Molto incide sul senso di sicurezza anche la presenza del servizio di Protezione civile della Wilderness che disciplina l’accesso in chiesa e misura a distanza la temperatura di ogni persona. Dal canto loro i nostri scout controllano le distanze interpersonali nelle file per la comunione, distribuita da me e dal mio vicario don Francesco Venuto. Con un inchino, ci scambiamo anche il segno della pace”. Don Ciro Marcello Alabrese (Concattedrale, Taranto): “Nei giorni feriali celebriamo nella chiesa inferiore, con una buona affluenza e nel rispetto delle normative a tutela della salute da parte dell’assemblea. Le messe domenicali si svolgono nella chiesa superiore (200 posti disponibili) nei consueti orari: 8-10-11.30-18.30. Nel periodo estivo, quando il quartiere si svuoterà, ridurremo il numero delle celebrazioni. Stiamo inoltre approntando per la comunità un cammino di discernimento su quanto avvenuto in questo tempo, incentrato sulla testimonianza della carità e sul sacerdozio comune. Tanti, nel periodo di sospensione delle messe, hanno intensificato la preghiera, aiutati dalle mie ‘lectio divinae’ sulle letture domenicali inviate per mail”.
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