Il progetto, promosso dall’assessore alla Legalità e all’Antimafia Sociale Nicola Grasso, prevede la rigenerazione di una villa sequestrata, situata in lungomare IX Maggio, nel quartiere San Girolamo, oggi inutilizzata ma con un forte potenziale di trasformazione. L’obiettivo è realizzare uno spazio culturale di prossimità, aperto a residenti, associazioni e soggetti fragili, attraverso un percorso di co-progettazione condiviso.
Il bene, un immobile di circa 90 metri quadri con 240 metri quadri di spazio esterno, è già stato mostrato alla cittadinanza lo scorso 12 maggio, in occasione di un open day molto partecipato. L’iniziativa si inserisce nel più ampio intervento di riqualificazione urbana del waterfront di San Girolamo, e punta a ricucire il tessuto sociale tra l’area riqualificata e la zona di edilizia popolare.
Il Comune potrà accedere a un finanziamento fino a 1 milione di euro, da destinare alla creazione di servizi pubblici inclusivi e sostenibili, pensati per rispondere ai bisogni di anziani, bambini, donne, persone con disabilità e soggetti vulnerabili. Si punta anche a sostenere le vittime innocenti della criminalità mafiosa e a rafforzare il senso civico con azioni educative non repressive.
Con la delibera approvata, l’amministrazione è autorizzata a pubblicare un avviso per selezionare il soggetto partner con cui sviluppare il progetto, che sarà improntato a valori di partecipazione, responsabilità collettiva e rinascita urbana.
“Restituire alla città un bene che apparteneva ai clan significa dare un segnale forte: lo Stato c’è, e costruisce”, ha dichiarato l’assessore Grasso. “Non vogliamo solo recuperare muri, ma generare relazioni, promuovere cultura, educare alla legalità. I beni confiscati diventano simboli di riscatto e strumenti di fiducia nelle istituzioni”.
Le tante proposte emerse durante l’open day saranno ora valutate nell’ambito del bando pubblico per manifestazioni di interesse, in uscita nelle prossime ore. L’idea è trasformare un luogo di potere criminale in un cuore pulsante della vita sociale e culturale del quartiere.
Bari sceglie la strada della rigenerazione e della memoria attiva, dimostrando che la legalità può camminare anche attraverso la bellezza, la cultura e la partecipazione dei cittadini.