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Taranto

Manduria scommette sul Primitivo: al via un innovativo progetto tra viticoltura, scuola e ricerca

Approvato dalla Regione un piano da 100.000 euro per la sperimentazione didattica condotta dall’Istituto “Einaudi”. Obiettivo: valorizzare i cloni del vitigno simbolo della Puglia attraverso tecnologia e tradizione

Primitivo di Manduria

Primitivo di Manduria

MANDURIA - La viticoltura del futuro prende forma tra i filari di Manduria, dove è ufficialmente partito un progetto ambizioso che unisce ricerca, scuola e territorio nel nome del Primitivo. La Regione Puglia ha dato il via libera alle linee guida operative per gestire le risorse, monitorare l’avanzamento dei lavori e diffondere i risultati di una sperimentazione che punta al rilancio dell’enologia locale attraverso l’innovazione.

L’iniziativa, curata dall’Istituto Professionale Statale per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale “Luigi Einaudi” di Manduria, prevede la realizzazione di un nuovo impianto vitato dedicato allo studio e alla selezione di cloni del Primitivo, sviluppati in precedenza dal CRSFA “Basile Caramia” di Locorotondo. L’obiettivo non è solo didattico, ma anche scientifico e produttivo: trasformare un’esperienza formativa in un vero e proprio laboratorio sul campo, capace di restituire al comparto vitivinicolo pugliese dati, strumenti e soluzioni.

“Questa progettualità – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia – dimostra come sia possibile legare l’innovazione alla valorizzazione delle tradizioni”. Secondo l’assessore, si tratta di un’opportunità unica per gli studenti dell’Istituto Einaudi, che potranno lavorare direttamente su uno dei vitigni più rappresentativi della regione, acquisendo competenze pratiche e avanzate. “La formazione agricola, quando si fonda su ricerca e sperimentazione, diventa motore della competitività del nostro sistema agroalimentare”.

Il progetto prenderà forma nelle vigne dell’azienda agraria dell’istituto, dove sarà impiantato un vigneto sperimentale per testare cloni e presunti cloni di Primitivo, monitorandone lo sviluppo, le fasi di maturazione e la resa vendemmiale. Ogni campione sarà poi sottoposto a micro-vinificazione in una cantina didattica, creando così una banca dati dettagliata sugli indici colturali e qualitativi. Un primo passo verso la nascita di un centro di ricerca permanente dedicato alla viticoltura ed enologia del Primitivo, che potrà diventare un punto di riferimento per tutta la regione.

Per sostenere questa operazione, la Regione Puglia ha messo a disposizione un finanziamento da 100.000 euro, stanziato nell’ambito dell’articolo 36 della legge regionale n. 42 del 2024. Le risorse serviranno a garantire l’operatività del progetto e a rafforzare il legame tra formazione scolastica e filiera vitivinicola.

Manduria si prepara così a diventare un laboratorio enologico a cielo aperto, in cui tradizione e innovazione trovano un punto d’incontro tra le viti del Primitivo, con il coinvolgimento diretto di studenti, ricercatori e produttori locali. Una sfida educativa e produttiva che guarda lontano, ma parte dalle radici più profonde della terra pugliese.

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