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Lecce

Cocaina nascosta nell’auto a noleggio: arrestata 34enne salentina nel Barese

Una donna di Guagnano fermata a Bari con 65 grammi di droga divisa in ovuli. Per gli inquirenti agiva secondo un metodo tipico dei corrieri della droga. Scatta la custodia cautelare in carcere

I carabinieri di Lecce

I carabinieri di Lecce

LECCE - Era alla guida di una Mercedes Benz GLA presa a noleggio, quando è stata fermata dai carabinieri per un controllo di routine. Ma nell’abitacolo dell’auto, gli investigatori hanno scoperto ben più di una semplice irregolarità. Nascosti nel bracciolo centrale, sono stati trovati 65 grammi di cocaina, suddivisi in 5 ovuli in lattice, pronti per essere immessi sul mercato.

A finire in manette è stata una donna di 34 anni, residente a Guagnano, nel Leccese. Il controllo è avvenuto nel pomeriggio di lunedì 19 maggio, lungo una delle arterie stradali principali del territorio barese, a opera dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Bari.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la modalità di occultamento della sostanza, il frazionamento in dosi di peso diverso e l’utilizzo di un’auto a noleggio, sarebbero tutti elementi che escluderebbero l’ipotesi di un uso personale della droga. Per la procura, la donna sarebbe parte di un circuito criminale ben strutturato, attivo nel traffico di stupefacenti su scala interprovinciale.

Durante la perquisizione del veicolo, i carabinieri hanno sequestrato anche 4 micro-cellulari, 4 smartphone, uno smartwatch e una serie di accessori per telefonia, ritenuti potenzialmente destinati a contatti al di fuori dei canali legali di comunicazione. Un arsenale tecnologico che, per gli investigatori, lascia ipotizzare l’appartenenza della donna a una rete organizzata dedita allo smercio della cocaina.

Il pubblico ministero Silvia Curione, titolare del fascicolo presso la Procura di Bari, ha disposto la custodia cautelare in carcere ritenendo che i fatti accertati siano di particolare gravità e che l’arrestata, già gravata da un precedente specifico, possa reiterare le condotte criminose. Anche una misura meno afflittiva, come i domiciliari, non garantirebbe – secondo la procura – l’interruzione dei suoi legami con i canali di approvvigionamento della droga.

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