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Bari

Blatte, scatta l’ordinanza anti-infestazione: obblighi per cittadini, condomini e proprietari

Fino al 31 dicembre 2025 in vigore misure straordinarie per prevenire la proliferazione di scarafaggi. Previste sanzioni fino a 500 euro per chi non rispetta le disposizioni

Lotta alle blatte

Lotta alle blatte - archivio

BARI – Lotta serrata alle blatte nel territorio comunale di Bari. Con un’apposita ordinanza firmata dal sindaco Vito Leccese, la ripartizione Tutela dell’Ambiente, Sanità e Igiene ha disposto misure straordinarie di prevenzione e controllo contro la diffusione degli scarafaggi, valide fino al 31 dicembre 2025. L’obiettivo è chiaro: arginare un fenomeno infestante che rappresenta un pericolo per la salute pubblica, potendo veicolare parassiti e agenti patogeni.

La gestione dell’igiene urbana, spiegano dal Comune, richiede interventi coordinati su più fronti: dalle caditoie stradali alle reti fognarie comunali, fino ai giardini pubblici e alle superfici dei marciapiedi. Il Comune, insieme ad Acquedotto Pugliese e AMIU Puglia, ha già avviato i cicli di deblattizzazione previsti, ma la vera novità dell’ordinanza sta nell’obbligo esteso anche alle aree private e condominiali.

Ogni cittadino è tenuto a mantenere puliti i locali abitativi, sigillare fessure e crepe, verificare la corretta installazione dei sifoni agli scarichi e smaltire i rifiuti secondo le regole del servizio pubblico. Non si devono conservare scorte alimentari sfuse, né tenere sacchetti aperti o immondizie in contenitori scoperti.

Gli amministratori di condominio hanno precise responsabilità: devono eseguire due interventi annuali di deblattizzazione, entro il 31 maggio e il 31 ottobre, e presentare la relativa certificazione tecnica al Comune via mail all’indirizzo noblatta@comune.bari.it. Su richiesta della Polizia Locale o dei tecnici comunali, dovranno esibire la documentazione che attesta gli interventi.

Nel caso si verifichi un’infestazione diffusa in più appartamenti di uno stesso stabile, scatta un protocollo dettagliato: monitoraggio con trappole, ispezione completa degli ambienti, mappatura dei focolai, lavaggio con biocidi certificati, bonifica degli arredi e delle derrate alimentari contaminate, fino all’elaborazione di un piano d’azione specifico affidato a operatori professionisti.

Particolare attenzione è rivolta anche ai lavori di allaccio alla rete fognaria urbana: chi non ha ancora rimosso o inertizzato vecchie fosse biologiche, dovrà provvedere immediatamente. In caso contrario, la struttura potrebbe trasformarsi in un rifugio ideale per le blatte.

Anche i depositi di rifiuti o acque stagnanti – pubblici o privati – sono considerati potenziali focolai. I titolari sono tenuti a manutenzioni regolari, disinfestazioni periodiche e ad avvisare la ASL Bari – Servizio Igiene e Sanità Pubblica del programma di trattamenti, tramite PEC all’indirizzo: sispmetropolitana.aslbari@pec.rupar.puglia.it.

Il mancato rispetto delle disposizioni comporta l’intervento d’ufficio da parte del Comune, con addebito delle spese ai soggetti inadempienti. È inoltre prevista una sanzione amministrativa compresa tra 25 e 500 euro.

Il messaggio è chiaro: la lotta agli infestanti non è solo competenza pubblica, ma responsabilità condivisa. Bari, per tenere sotto controllo l’emergenza, chiama tutti – cittadini, amministratori e proprietari – a una vigilanza attiva e continua.

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