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Taranto

Sono cinque i candidati “impresentabili” alle Amministrative di Taranto

La Commissione parlamentare Antimafia segnala le irregolarità secondo il codice di autoregolamentazione: nel capoluogo jonico coinvolti esponenti di liste civiche e partiti. Ma i nomi restano regolarmente in corsa

Il Palazzo di Città di Taranto

Il Palazzo di Città di Taranto

BARI – Sono 23 i candidati considerati “impresentabili” secondo il codice etico di autoregolamentazione approvato dalla Commissione parlamentare Antimafia, in vista delle elezioni amministrative del 25 e 26 maggio. È questo l’esito dell’attento monitoraggio compiuto dall’organismo presieduto da Chiara Colosimo, che ha passato al setaccio le liste nei capoluoghi di provincia, nei comuni con più di 50.000 abitanti e in quelli sciolti per infiltrazioni mafiose.

Nel dossier presentato dalla Commissione spicca il nome di Taranto, dove sono stati segnalati 5 candidati in violazione del codice. A Matera compare 1 nome, mentre a Orta Nova, centro del Foggiano già commissariato per mafia, risulta ricandidato un ex assessore della giunta uscente.

La presidente Chiara Colosimo, a margine della presentazione dell’elenco, ha ribadito l’importanza di «liste pulite» e della necessità di maggiore attenzione nella selezione dei candidati. L’obiettivo, ha spiegato, resta quello di rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche, anche attraverso strumenti non vincolanti ma dal forte valore simbolico.

I nomi specifici non sono stati divulgati pubblicamente, ma rinvengono da deduzioni giornalistiche basate su dati dalla Direzione Nazionale Antimafia, procure e tribunali. Pur essendo stati divulgati da molte testate giornalistiche anche dello stesso territorio jonico, evitiamo la loro identificazione per evitare di condizionare il voto dei tarantini non essendoci più il tempo di rimediare in caso di errata deduzione e in considerazione della loro permanenza tra gli eleggibili.

Va sottolineato che la violazione del codice di autoregolamentazione non comporta automaticamente l’esclusione dalle consultazioni: tutti i candidati segnalati resteranno infatti regolarmente in corsa. Tuttavia, la diffusione pubblica dei loro nomi da parte dell’Antimafia rappresenta un segnale politico e istituzionale forte, destinato a pesare sull’opinione pubblica e sulle scelte elettorali.

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