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Taranto
21 Maggio 2025 - 08:30
La Città Vecchia si colora di Brasile
Alla fine, dopo una lunga lotta con la burocrazia che avrebbe sfiancato chiunque, ce l'ha fatta, grazie a una robusta dose di testardaggine e all'amore che nutre per la città vecchia, dove già risiede. Proprio l'altro giorno l'architetto brasiliano Paula Magalhaes (nata a Pantanal, nel Mato Grosso do Sul, in una foresta simile a amazzonica) è riuscita a ottenere dalla Soprintendenza l'ultima autorizzazione necessaria per entrare in possesso di uno degli edifici messi in vendita "a un euro" dal Comune. L'immobile di due piani superiore più ipogeo, è ubicato in largo Gennarini e affaccia anche su postierla Immacolata e via Duomo, affianco al Caffè Letterario. In ricordo della sua terra d'origine, il palazzetto sarà denominato 'Casa tropicale', e ospiterà la sua nuova abitazione e lo studio professionale, assieme a spazi per mostre d'arte a rotazione di architettura e designer".
Per festeggiare l'evento, Paula ha organizzato domenica scorsa una festa in piazzetta San Francesco, cui hanno partecipato in tanti, danzando sui ritmi di musiche brasiliane mixate dal dj e bevendo bevande tradizionali sudamericane.
"Della vendita delle case a un euro, a Taranto, ebbi notizia nel 2020 mentre mi trovavo in Calabria, bloccata dalla pandemia, in cerca di un'opportunità per uscire dall'impasse – racconta – Al primo bando non ebbi fortuna, ma in quello successivo, nel 2021, quando decisi di trasferirmi nel centro storico, riuscii ad aggiudicarmi, sia pure dopo sorteggio con un concorrente a pari merito nella apposita graduatoria,
In città vecchia ricordano ancora la festa che nel luglio del 2023, la professionista organizzò in largo Gennarini per celebrare l'evento, tutto in tema brasiliano, dove parteciparono circa cinquecento persone, fra amici ed estimatori, giunti da tutta la città. Si aspettava, ormai, solo il perfezionamento del passaggio di proprietà per iniziare i lavori di riqualificazione dell'immobile, inabitato da tanto tempo. L'eccessiva attesa e le tante telefonate di sollecito fecero scattare l'allarme in Paula, che alla fine scoprì l'inghippo.
"La Soprintendenza voleva sapere se l'immobile fosse considerato o meno bene culturale – racconta – e per questo era necessario procedere a un sopralluogo, risultato impossibile a causa degli accessi murati. La questione sembrava senza via d'uscita. Cosa fare? Mi resi conto dell'esistenza, sopra il portone sulla facciata di via Duomo, di una apertura, abbastanza larga da farci passare la mano. Perciò mi dotai di una grande scala e, giunta all'altezza della fessura, vi feci entrare la macchina fotografica con la quale scattai, così, alla cieca, innumerevoli foto, che, nella speranza che potessero sostituisse il sopralluogo, inviai alla Soprintendenza. Da parte di quest'ultima, mi fu però risposto che le immagini andavano bene, ma che dovevano essere inviate non da un privato, cioè da me, ma dal Comune. Così ritornai egli uffici competenti ed ottenni che vi ottemperassero. Dopo mesi di attesa, giunse il verdetto: l'immobile doveva essere considerato bene culturale, ma che poteva essere avviato l'intervento di riqualificazione".
L'architetto pensava che fosse tutto risolto, tant'è che subito stipulò la fidejussione di mille euro con il Comune (così come previsto dal bando), a garanzia dell'imminente realizzazione dei lavori. Ora necessitava la trascrizione dell'autorizzazione, da parte della Soprintendenza, alla Conservatoria. Sembrava una formalità da risolvere nel giro di poco tempo, ma così non è stato. "Così, ogni lunedì, puntualmente Paula era solita recarsi alla Soprintendenza per chiedere se la questione si fosse risolta, ma ogni volta saltavano fuori problemi sempre diversi. "Ma io non ho mai mollato – dice - finché ho ottenuto l'auspicata autorizzazione".
Fra l'altro Paula Magalhaes, nei mesi scorsi, ricevette la visita di una troupe di un'importantissima rete televisiva brasiliana, la "Globo", alla quale raccontò, entusiasta, della sua esperienza in città vecchia, tacendo del resto della vicenda. "A seguito del servizio andato in onda – racconta – fui contattata da alcuni connazionali desiderosi di investire in Italia, nella fattispecie a Taranto, nel settore della riqualificazione immobiliare. Uno di loro ha già acquistato da un privato un vecchio edificio in vico Quartiere, vicino a palazzo di città, i cui lavori di ristrutturazione sono in corso. Altri si apprestano a farlo, come in piazzetta Cariati, con la speranza che intralci burocratici non li scoraggino".
Al più presto l'architetto potrà finalmente entrare nell'edificio di largo Gennarini per constatare lo stato di conservazione, così da poter progettare e realizzare gli opportuni interventi di riqualificazione. E alla fine, un po' di atmosfera brasiliana rallegrerà quell'angolo di città vecchia.
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