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Grottaglie

Escluso dalla conferenza dei capigruppo accusa il presidente di violazione del regolamento

Dura nota del consigliere comunale Francesco Donatelli dopo l’estromissione dai lavori preparatori del Consiglio del 20 maggio: “Atto illegittimo, non esiste alcuna nomina di un nuovo capogruppo. Rispetto del mandato elettorale e libertà di voto vanno tutelati”

L'Aula del Consiglio comunale di Grottaglie

L'Aula del Consiglio comunale di Grottaglie

GROTTAGLIE - Sale la tensione nel Consiglio comunale di Grottaglie, dove il consigliere Francesco Donatelli ha formalizzato una contestazione scritta contro la presidenza del Consiglio, accusata di aver violato lo Statuto comunale e il regolamento interno. Al centro della polemica, l’esclusione dello stesso Donatelli dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari convocata il 14 maggio, in preparazione della seduta del 20 maggio.

Secondo quanto denunciato dal consigliere, tutto avrebbe avuto origine da una comunicazione, giunta alla Presidenza del Consiglio con protocollo n. 15396 del 17 aprile, da parte della segreteria cittadina del Partito Democratico, nella quale veniva notificato un provvedimento disciplinare nei suoi confronti, con effetto dalla successiva riunione consiliare. Tale decisione, adottata dagli organi di partito, prevedeva la cancellazione di Donatelli dall’anagrafe degli incarichi ricoperti in nome del PD, in seguito alla sua contrarietà espressa in aula al Documento Unico di Programmazione e al Bilancio di previsione 2025-2027.

Ma, secondo Donatelli, l’esclusione dalla conferenza dei capigruppo sarebbe priva di fondamento normativo, in quanto il gruppo consiliare non ha mai formalizzato la nomina di un nuovo presidente, come invece previsto dal comma 6 dell’articolo 38 del regolamento del Consiglio comunale, che riconosce solo al gruppo il potere di indicare un nuovo capogruppo.

Ancora più netto il richiamo allo Statuto comunale, che, all’articolo 15, comma 1, garantisce al consigliere libertà di voto e di opinione, senza vincolo di mandato. “L’espulsione provvisoria dal partito – sottolinea Donatelli – non può avere ripercussioni dirette sulla mia funzione consiliare, né tantomeno legittimare decisioni unilaterali da parte del presidente del Consiglio”.

Nel documento, trasmesso anche al sindaco e alla segretaria generale, il consigliere evidenzia che nessuna notifica ufficiale gli è stata recapitata in merito all’esclusione e dichiara di riservarsi ogni azione, anche giudiziaria, a tutela della correttezza amministrativa e della legittimità del proprio mandato.

La vicenda, che intreccia dinamiche partitiche e regolamentari, rischia ora di avere ripercussioni politiche e legali sui lavori dell’assise comunale. Sullo sfondo, resta aperto il dibattito sul ruolo del consigliere di opposizione e sulla tenuta delle garanzie democratiche all’interno delle istituzioni locali.

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