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Bari

Scontro in Commissione regionale, salta il voto sulla legge per i sindaci candidati: Paolicelli accusa il centrodestra

Il consigliere dem denuncia il mancato numero legale dopo la richiesta della Lega di discutere la norma che vieta ai sindaci di candidarsi senza dimissioni anticipate. “Sabotano le istituzioni per paura del consenso sul territorio”

Fabiano Amati e Francesco Paolicelli

Fabiano Amati e Francesco Paolicelli

BARI - Tensione alta nella VII Commissione del Consiglio regionale della Puglia, dove è saltato il voto su due temi di rilievo: la proposta di legge per eliminare l’obbligo di dimissioni per i sindaci che vogliono candidarsi alle regionali e la modifica dello Statuto regionale legata al calo demografico della popolazione pugliese.

A denunciare quanto accaduto è stato il consigliere regionale Francesco Paolicelli, che ha accusato i rappresentanti del centrodestra di comportamenti strumentali e ostruzionistici. “Prima chiedono un’audizione, poi fanno mancare il numero legale al momento decisivo. È l’ennesimo teatrino, che svilisce il lavoro delle commissioni e blocca il confronto istituzionale”, ha dichiarato.

Nel mirino dell’esponente del Partito Democratico c’è in particolare l’atteggiamento della Lega, promotrice della discussione sull’abrogazione della norma che impone ai primi cittadini di lasciare l’incarico sei mesi prima delle elezioni regionali per potersi candidare. “È evidente – ha aggiunto Paolicelli – che c’è chi teme il consenso che i sindaci riscuotono nei territori e cerca di ostacolarli. Ma almeno si abbia il coraggio di opporsi apertamente, votando contro in aula, assumendosi la responsabilità politica e pubblica della scelta”.

Il mancato voto ha provocato l’ennesima frattura tra maggioranza e opposizione. “Invece di confrontarsi con trasparenza, si preferisce sabotare le commissioni, far perdere tempo e vanificare il lavoro già fatto. Così si penalizzano proprio quegli amministratori locali che ogni giorno sono in trincea nei Comuni”, ha sottolineato il consigliere.

Paolicelli ha poi ribadito il suo impegno per portare la discussione direttamente in aula. “Sarà il Consiglio regionale a decidere. Non permetteremo che manovre di palazzo blocchino un processo che riguarda la democrazia e la rappresentanza”, ha concluso.

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